È stata sfida all’ultimo voto anche a San Giovanni in Fiore. Qui, a contendersi la fascia tricolore sono stati Domenico Caruso, Pietro Silletta, Rosario Succurro, Antonio Barile, Domenico Lacava, Antonio Lopez e Salvatore Mancina. Mario Oliverio, già presidente della Regione, per la prima volta è stato assente dai giochi politici del suo territorio dopo cinquant'anni.

Lo spoglio dei voti per il primo turno delle elezioni comunali inizierà alle ore 9 di domani, martedì 22 settembre.

Le date dell’eventuale ballottaggio è previsto dopo due settimane: il 4 e 5 ottobre.

In questa sezione tutti gli aggiornamenti e le notizie in tempo reale

I candidati a sindaco e le liste

  • Salvatore Mancina, liste: San Giovanni in movimento; Mancina Sindaco

  • Rosaria Succurro, liste: Forza Italia; Il Fiore di San Giovanni; Fratelli d’Italia; San Giovanni Capitale, Succurro sindaco

  • Domenico Lacava, liste: Partito democratico; Adesso Lacava

  • Pietro Silletta, lista: Guardiamo al futuro; Rinascita florense

  • Antonio Lopez, liste: Prima San Giovanni in Fiore

  • Antonio Barile, liste: Barile sindaco

  • Domenico Caruso, liste: Progetto fiore

La legge elettorale

La legge elettorale prevede un sistema di tipo maggioritario per ciò che concerne l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene con un sistema proporzionale. Per ragioni di governabilità, al candidato sindaco che risulterà vincitore sarà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti, all’interno dell’assise comunale, saranno assegnati alle altre liste in maniera proporzionale, secondo il “metodo D’Hondt”. Il numero di consiglieri comunali sarà di 32, escluso il sindaco. Otterranno un seggio tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato una soglia di sbarramento che la legge fissa nel 3% dei voti.

Previsto il ballottaggio

San Giovanni in Fiore è un comune al di sopra dei 15mila abitanti. Ciò significa che, se nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza al primo turno, allora si procederà a ballottaggio fra i due candidati più votati.

È possibile il voto disgiunto

A differenza delle elezioni regionali dove si era vincolati alla scelta di un candidato al Consiglio collegato al presidente indicato dalla coalizione, alle Comunali è stato possibile il voto disgiunto. L’elettore dunque potrà scegliere un candidato al Consiglio di un partito di centrosinistra e votare per il candidato sindaco del centrodestra e viceversa.

O comunque scegliere liberamente sia il consigliere comunale, di qualunque partito, e poi indicare il candidato sindaco senza che sia necessario alcun collegamento. Il voto così espresso viene attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata prescelta. In questo modo appunto i voti vanno da una parte (alla lista ed al consigliere) e contemporaneamente anche a un sindaco di un altro partito o coalizione.

Doppia preferenza di genere

Possibile per l’elettore inserire nella scheda due voti di preferenza sulla lista, uno per ogni genere (uomo/donna), ma non due uomini o due donne. Non per due uomini o per due donne. Si può votare ancora anche solo per un Consigliere. Questi voti così espressi (alla lista ed ai consiglieri), vanno automaticamente al candidato sindaco. A meno che, come illustrato prima, l’elettore non opti per il voto disgiunto indicando il candidato sindaco sostenuto da altra lista.