Sarà una sfida a due l'elezione a sindaco a Cerenzia, piccolo comune nel crotonese, che si prepara alle elezioni comunali di domenica. A contendersi la fascia tricolore saranno Alberto Caligiuri – con la lista civica “Si può”, e Giovanni Frontera – con “Cerenzia nel cuore”. Entrambi i candidati hanno un passato nell'amministrazione: il primo ha guidato il paese per due mandati, il secondo è assessore uscente. Alla base dei due programmi elettorali l'occupazione, il turismo e le politiche sociali.

 

«Il nostro è un programma che guarda ai problemi che ci sono – ha dichiarato ai nostri microfoni Alberto Caligiuri – alle potenzialità del territorio, per dare delle prospettive in termini occupazionali, turistici ed economici per il paese. Guardiamo con molto interesse al sito archeologico di Acerenthia, che cerchiamo di promuovere e valorizzare in tutte le forme, guardiamo poi alla qualità della vita dei cittadini, al miglioramento dei servizi». «Le problematiche che si riscontrano a Cerenzia – continua – sono comuni a tutte quelle della provincia, noi viviamo in un territorio depresso, la piaga principale è quella del lavoro soprattutto giovanile: su questo cercheremo di intervenire promuovendo progetti, come per esempio il Servizio Civile anche se di breve durata, ma che potrebbe dare un po' di respiro alla disoccupazione; cercheremo di sostenere e potenziare le strutture per anziani». «Sappiamo che le Province versano in una situazione molto difficile – continua il candidato sindaco di Si può – ci faremo promotori verso l'ente affinchè intervengano sulla viabilità provinciale, soprattutto da noi che è abbandonata».

 

«Sono stati cinque anni duri – ha dichiarato Giovanni Frontera – ho dovuto amministrare in uno stato di precarietà, con l'incombenza dei problemi che attanagliano non solo il nostro territorio, ma sempre con entusiasmo. Una delle maggiori richieste della comunità è stata quella del lavoro, insieme all'alienazione dei giovani: il mio compito e la mia missione, che mi ha spinto a propormi, è quella di cercare di trovare spiragli di speranza, poiché si può cambiare lavorando sodo, cercando soluzioni e prospettive che non siano le logiche del passato come il posto fisso. Quindi, i giovani devono entrare in quest'ottica diversa, e in questa visione io mi propongo di sostenerli e aiutarli. Abbiamo lavorato duro e formato le basi: i frutti stanno già vedendo perchè ci sono tanti progetti creati. Ci sono buone prospettive dalla Regione per quanto riguarda il sito archeologico, per il quale abbiamo ricevuto 1 milione di euro, 640mila euro per le scuole sicure già approvati, altre indicazioni positive per il palazzo comunale con 270mila euro, ci sono opportunità per i giovani con i Pac e i Pll, sempre da parte della Regione; altre iniziative sicuramente potranno dare respiro. C'è tanta carne al fuoco, però bisogna crederci, insistere e lavorare insieme, senza polemiche e strumentalizzazioni, affinchè con uno sforzo comune si raggiunga l'obiettivo. Siamo fiduciosi che le cose possano cambiare».