VIDEO | Distacco di quasi sette punti percentuali tra il candidato del centrodestra e il sindaco uscente rappresentante del centrosinistra
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Bisognerà aspettare altri quindici giorni per conoscere il nome del nuovo sindaco della città di Castrovillari. Non è bastato il primo turno a nessuno dei cinque sfidanti per portare a casa la vittoria nel turno di amministrative unito al voto referendario che ha decretato il taglio dei parlamentari.
Giancarlo Lamensa, il volto nuovo del centro destra, ha saputo costruire un vantaggio ampio nei confronti di Domenico Lo Polito, candidato del centro sinistra e sindaco uscente.
Tra i due un divario di quasi sette punti percentuali che si portano, però, dietro anche un grande dato di voto disgiunto tra la figura dei sindaci e le loro liste. Dopo quasi novemila schede scrutinate sui 12.920 voti validi registrati tra il 20 ed il 21 settembre Lamensa porta a casa il 43,8% lasciando al 36,8% il suo sfidante diretto Lo Polito. Poi dietro tutti gli altri contendenti alla carica di Sindaco. Al 12% Peppe Santagada per il progetto civico democratico per Castrovillari ed il territorio e a seguui il movimento cinque stelle con Giuseppe Campanella che si attesta sul 6,8%. Staccatissima e quasi all’1% Vittoria Bianchi di Forza Sud.
Le prime dichiarazioni di Lamensa e Lo Polito
Saranno dunque i due blocchi storici della politica cittadina a giocarsi la partita finale che tra quindici giorni permetterà di decretare il candidato vincente chiamato a guidare la città più importante del comprensorio del Pollino. Giancarlo Lamensa non nasconde la velleità di aver puntato a «chiudere la partita nell’immediatezza – ha riferito ai nostri microfoni – ma siamo pronti a mantenere la guardia alta per altri quindi giorni e far conoscere il programma e la mia figura ai cittadini». Ma non nasconde la «soddisfazione» per un dato elettorale che lo colloca in vantaggio rispetto al suo diretto avversario. « Siamo avanti» e questo certo non lo lascia tranquillo ma lo proietta al «dialogo con i cittadini» ai quali chiederà il consenso per il prossimo turno.
Parla di «differenza veramente minima» rispetto al centro destra il sindaco uscente Domenico Lo Polito che ricorda «non più di sette mesi fa i nostri avversari hanno raccolto il 52% dei consensi per le regionali, quindi il dato di oggi per noi è più che soddisfacente e guardiamo con fiducia al ballottaggio». Quasi duemila voti sono spalmati tra il progetto delle liste civiche ed il movimento cinque stelle, interlocutori ai quali «dovremo saper parlare – aggiunge Lo Polito – per consolidare il nostro dato e capire se abbiamo delle parti del programma in comune da portare avanti».
Le reazioni degli altri candidati sindaco
Il grande escluso di questa tornata elettorale è Giuseppe Santagada che cinque anni fa sfiorò per 11 voti la vittoria al ballottaggio contro Domenico Lo Polito. Oggi la sua coalizione Progetto civico democratico per Castrovillari ed il territorio si attesta in una forbice tra il 10 ed il 12% che comunque gli permette di fare una considerazione sul soto: «Rappresentiamo una fetta importante dell'elettorato libero che non si è lasciato coinvolgere da lustrini e payette».
Quello messo in piedi in campagna elettorale è «un laboratorio politico che si è costruito in questi mesi di campagna elettorale ed ha dimostrato un inizio promettente considerando le corazzate che erano presenti. Noi ci siamo – ha aggiunto – il nostro progetto è in piedi ed il programma elettorale lo abbiamo presentato alla città e siamo pronti a discutere con chiunque». Ripensando al contratto di governo che avevano allargato al centro sinistra poco prima delle candidature afferma «noi abbiamo cercato di fare un discorso aperto a tutte le forze politiche e responsabili della città. Ci sono stati atti di forza fatti da altri, le scelte sono note e si sono creati altri schieramenti e noi con grande dignità e senso di responsabilità ci siamo presentati alla città e con lo stesso spirito discuteremo con chi vorrà».
Di avviso diverso invece Giuseppe Campanella, candidato del movimento cinque stelle, che non nasconde l’amarezza. «Ci aspettavamo di più perché pensavamo che la città realmente volesse un cambiamento incisivo». Il dato che li colloca quasi al 7% li vede «in media con l’andamento nazionale» del movimento, ma guardando al secondo turno mette subito le mani avanti: «siamo distanti dalle logiche, dalle idee ed i programmi dei due candidati che andranno al ballottaggio, quindi non prevedo una alleanza organica con nessuno dei due. I nostri concittadini hanno intelligenza e dignità per scegliere da soli cosa fare».