Una conferenza stampa che avrebbe dovuto ribadire l’adesione, in realtà notizia ormai vecchia, di Aldo Casalinuovo alla candidatura a sindaco di Catanzaro di Nicola Fiorita per conto del Pd e del centrosinistra. E che si è invece trasformata in un “fuoco di fila” contro uno degli avversari dello stesso prof, il suo collega docente universitario Valerio Donato, che peraltro viene proprio dalle file Democrat.

Una figura su cui il responsabile nazionale Dem degli Enti locali e delle Autonomie territoriali Francesco Boccia ha detto senza mezzi termini: «Più che tradire noi, ha tradito la città. Si è preso Fratelli d’Italia e Lega, vale a dire i partiti che in Europa sono quelli dei muri e dei fili spinati. Un dolore, perché a Catanzaro si è assistito a un’operazione di trasformismo in piena regola. Peggiore dello scenario di Taranto, dove un nostro ex militante ha deciso di passare dall’altra parte. Ecco il motivo per cui se Donato avesse condotto una normale operazione civica, l’avrei sofferta ma l’avrei capita. Non posso comprendere, al contrario, chi si è caricato il peggio che c’era, e c’è, in città».

Accanto a Boccia, però, sono intervenuti in tarda mattinata il segretario regionale del partito lettiano Nicola Irto, il provinciale Domenico Giampà oltreché i citati Casalinuovo e Fiorita. Presenti, fra gli altri, il componente di Palazzo Campanella Ernesto Alecci e il coordinatore cittadino, Fabio Celia. Alla domanda sul perché l’appuntamento odierno sia stato monopolizzato da una discussione relativa a Donato e al suo progetto e assai meno al centrodestra, che comunque nel capoluogo come detto pure nel corso dell’incontro con i giornalisti governa da 20 anni ha voluto rispondere Irto: «Questo schieramento dovrebbe spiegare perché a due mesi circa dal giorno delle elezioni non ha ancora un programma e non ha trovato un dirigente, un tesserato o persino un semplice simpatizzante, da far scendere in campo. È la ragione per cui ce ne siamo ancora occupati poco, considerato che un pezzo pare ormai dalla parte di Donato mentre il resto del gruppo fatica molto a (ri)organizzarsi. Ma quando la coalizione sarà pronta a partire, ci confronteremo anche con chi ha gestito così male le massime istituzioni locali».

Molto concentrato sul difficile lavoro che lo attende, Fiorita: «Il sostegno di Aldo è per me motivo d’orgoglio, non dovendosi cadere nell’equivoco di confondere la discussione con la divisione. E lui ha dimostrato di non volersi arroccare sulle proprie posizioni. Motivo per cui saremo insieme nei prossimi 60-70 giorni per girare ogni angolo cittadino. Sarà infatti una campagna elettorale intensa, nelle strade e nei quartieri catanzaresi. Andremo insieme dalle persone per spiegare con chiarezza cosa vogliamo e possiamo fare. Il declino economico, demografico e culturale, che ha patito il nostro capoluogo deve essere fermato subito. E in particolare bisogna far sì che la classe dirigente che lo ha determinato non abbia più modo di far danni. Ma il cammino è lungo e ci aspetta una grande mole di cose da mettere a posto. Tanto che, dico io, servono due sindaci. Necessita quindi aprire una nuova fase, una stagione che finalmente non sia in mano né a Sergio Abramo, quello vero, né a uno mascherato. Che non può essere libero dopo aver imbarcato il peggio dell’Amministrazione precedente. Anzi, sono certo che presto – ha concluso – molti torneranno da noi e noi accoglieremo a braccia aperte chiunque non ha contribuito allo sfascio della città».