«Ho fatto un passo indietro o di lato, qualcuno mi accusava di egocentrismo. Io e de Magistris come Bartali e Coppi ci siamo passati la borraccia per il bene della Calabria».

Carlo Tansi e Luigi de Magistis prenderanno parte insieme alle prossime elezioni regionali in Calabria. Nel corso dell’ultima puntata di Prima della notizia l’ex capo della Protezione Civile ha spiegato quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a partecipare a questa corsa a due verso la Cittadella.

«Non credo di aver deluso in nostri sostenitori. Per un paio di notti non ho dormito, riflettevo sul da farsi. Mi son detto “che faccio”, continuo con ‘Carlo Tansi Presidente’ per magari avere sì un ottimo risultato ma non riuscire a incidere sulla politica calabrese. Con de Magistris ci saremmo scontrati su argomenti che condividiamo, questo sarebbe stato una sorta di harakiri e molto probabilmente non avrebbe vinto nessuno dei due. In questo caso c’è una possibilità concreta di successo perché Tansi e de Magistris insieme credo arrivino intorno al 25%. Il ‘Tan-deM’ potrebbe addirittura aggregare quella base del Movimento 5 Stelle per poter competere alla pari con il centrodestra».

«Il famoso sondaggio sull’ipotesi di de Magistris governatore – continua il geologo - è stato proprio ciò che mi ha fatto prendere questa decisione. I ‘No’ provenivano dalla vecchia politica, quello mi ha fatto riflettere sull’aggregarmi e fare squadra. La definizione ‘Due Presidenti’ è un fatto simbolico per far capire che non ce ne frega niente delle poltrone, vogliamo rivendicare un ruolo che è quello del presidente del consiglio regionale che ha l’obbligo di legiferare. Nelle scorse legislature non è stato così era tutto in capo al governatore».

«Il tavolo con il Pd è stato un grande fallimento – conclude Carlo Tansi -, si è fatta tanta melina e non si voleva individuare il vero nome per il candidato a presidente in tempi brevi, come chiedevamo noi e anche il M5s. Sono tavoli inconcludenti come è inconcludente il Pd calabrese. Hanno proposto Irto che è un “giovane vecchio”. È stato il presidente del consiglio al tempo di Oliverio enon ricordo attività consiliari efficaci da parte sua. Ciò dimostra che il Pd in Calabria continua a giocare a perdere».