VIDEO | L’ex governatore a Crotone: «Il partito democratico sta facendo di tutto per spianare la strada alla destra e per aprire una prateria a De Magistris. Non mi rassegno al tandem Occhiuto-Spirlì. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta».
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«Il Pd sta facendo di tutto per spianare la strada alla destra e per aprire una prateria a De Magistris. Una vocazione al suicidio. Circolano voci che ci siano accordi a Roma perché il Pd rinunci a una funzione di governo in Calabria. Ma io non mi rassegno al fatto che la Calabria debba essere in mano al ticket Occhiuto-Spirlì». Così Mario Oliverio nel corso di un incontro lunedì sera a Crotone per presentare il libro di Michele Drosi “Mario Oliverio. La sfida riformista di un presidente scomodo”, nel giorno in cui Boccia arriva a Cosenza, dopo il passo di lato della candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, Maria Antonietta Ventura.
Accordo Pd-M5S
Oliverio contesta il metodo della scelta del candidato del centrosinistra – «hanno fatto i casting come al cinema» - e sull’accordo tra Pd e M5S aggiunge: «Non c’è, non lo vedo. È un anno mezzo che si parla di questo accordo. Hanno giustificato la candidatura di Callipo in virtù di quest’accordo, ma poi i Cinque stelle sono andati con un altro candidato. Callipo ha perso con il 25% di scarto, una sconfitta sonora e da allora nemmeno una riflessione, nemmeno dopo che è andato via, il Pd non ha detto una parola sulle ragioni per cui è andato via».
L'appello a Letta
Il candidato per le prossime elezioni regionali va scelto in Calabria e non a Roma, ma prima ancora di parlare di nomi, per Oliverio «bisognerebbe raccogliere le energie e le forze e chiamare tutto il popolo della sinistra in una grande assise». Da qui l’invito a Letta a venire in Calabria per «una grande assemblea popolare nella quale si discute apertamente con l’intento di ritrovare un percorso smarrito». Per l’ex presidente della Regione si è ancora in tempo per correggere il tiro, ridando centralità alla Calabria: «Mi auguro che si rinsavisca, che ci si corregga ma per farlo bisogna dare alla Calabria il potere di correggere, rimuovendo Graziano come commissario che ha prodotto, per questa impostazione centralistica, danni enormi».
In campo contro la deriva del Pd
Di fronte alla «deriva» del Pd, Oliverio ha deciso di non stare più a guardare: «Scendo in campo perché sento la responsabilità e non voglio rimanere indifferente, perché anche l’indifferenza rispetto a questa parabola negativa sarebbe una colpa grave, dal punto di vista morale prima che politico. Io non ho mai esercitato l’impegno politico all’occorrenza, per avere quel posto in quel determinato momento ma per un’idea che è nella mia testa e se io oggi rinunciassi a battermi significherebbe accontentarmi di aver ottenuto qualcosa in passato e oggi aver rinunciato a quella idea. Non è questa la politica. Mi batterò fino allo stremo delle mie forze perché questa terra venga rispettata perché ha intelligenze, energie e uomini e donne che sono in grado di autodeterminarsi. Solo per questo mi batto, senza secondi fini».
«Pronto ad assumere qualche iniziativa»
«Ma siamo nelle condizioni – prosegue - in cui non è permesso nemmeno dare una mano. Naturalmente, se questa situazione dovesse permanere allora bisogna per responsabilità assumere qualche iniziativa, come sollecitano tante forze». Oliverio non chiarisce la natura di tale iniziativa: «Non so di che tipo, vedremo». Ma sarebbe pronto a candidarsi? «Sarei pronto a dare una mano per costruire un’aggregazione qualora rimanesse questa situazione, per bloccare o tentare di bloccare questa deriva».