Diversi casi alquanto spinosi stanno infiammando lo scenario politico catanzarese, e non solo, in vista di un periodo di continue elezioni. A cominciare dalle imminenti Regionali per finire poi alle Amministrative della primavera 2022. Gli episodi controversi, definiamoli così, stavolta sono un paio: rispettivamente uno nel centrosinistra e uno nel centrodestra o comunque in ambienti assai vicini a entrambi gli schieramenti. Il primo è relativo a un Pd sempre più nella bufera dopo l’incontro di avantieri nella sede regionale a Lamezia alla presenza del vicecapogruppo Dem alla Camera, Piero De Luca.
Un appuntamento a cui hanno partecipato, fra gli altri, l'aspirante governatrice Amalia Bruni, il commissario straordinario dei Democrat Calabria Stefano Graziano e la candidata Aquila Villella. Che era stata formalmente invitata dal Circolo lametino dello stesso partito lettiano, peraltro sostenitore di quest'ultima, pur suscitando aspre polemiche interne (come da noi riportato) a causa del legame di parentela fra la Bruni e la Villella. Le due professoresse universitarie sono infatti cognate. Ma a metterci il carico da undici, come suol dirsi commentando tali fatti, è stata la comparsa del sindaco di Soverato, Ernesto Alecci.


Che, trovando posto nella lista principale della coalizione malgrado la “concorrenza spietata” e la contestuale certezza dell’esclusione di qualche nome di peso, non è ben visto da chi dovrà superare un complicato confronto diretto con lui, dato oltretutto in ticket (ovvero abbinato al netto di anglicismi) con la lanciatissima Villella, per arrivare alla tanto agognata elezione. Una competizione che fino alle 12 di domani, orario e giorno fissati per la scadenza del termine per presentare gli elenchi ufficiali degli aspiranti consiglieri, potrebbe tuttavia ancora riservare una serie di sorprese.


Nel caso del fronte opposto, a supporto dell’alfiere Roberto Occhiuto, il problema è invece in apparenza diverso, anche se sullo sfondo sembra ugualmente esserci una velenosa campagna elettorale, condotta senza esclusione di colpi da ognuna delle parti in causa. Ma qual è la faccenda in questione? È la strana storia delle schermaglie (qualcosa di più, per la verità) Facebook tra presunti alleati che sembrano invece … nemici per la pelle.


Il riferimento è a un noto esponente della classe imprenditoriale del capoluogo, avvicinatosi parecchio alla politica attiva proprio di recente con l’adesione a Cambiamo (movimento costituito dal governatore della Liguria, Giovanni Toti), come l’avvocato Lorenzo Speziali che attraverso diversi post al vetriolo non ha lesinato critiche a una componente importante del centrodestra cittadino costituito dal gruppo - capace di mietere tanti successi nelle urne con i relativi riconoscimenti a vari livelli - identificato con la denominazione Catanzaro da Vivere. Il riferimento è in parte all'ex senatore Piero Aiello quanto in misura maggiore al membro uscente di Palazzo Campanella Baldo Esposito e al presidente del civico consesso Marco Polimeni.


Una “pattuglia” data in transito in blocco nell'Udc dopo un lungo girovagare, alla ricerca di una “casa”, tra le forze della coalizione pro Occhiuto. Comunque sia, molto alto il livello dell'attacco social che ha coinvolto in particolare Polimeni con la chiamata in causa anche del padre di Marco, il popolare conduttore televisivo locale Lino, soprattutto nei commenti rilasciati dagli amici nella fattispecie virtuali alle esternazioni facebookiane del citato Speziali. Roba forte. Roba da querela, a leggerli senza ulteriori considerazioni di sorta. Valutazione, quest'ultima, che ha forse fatto la famiglia Polimeni, come premesso tirata in ballo in maniera pesante, al pari delle altre figure con responsabilità pubbliche coinvolte in questa per certi versi incredibile e inattesa bagarre social.