Il leader di Fare per Catanzaro Costanzo, dopo lungo peregrinare ha scelto la sua meta in un posto... Tranquillo. L'omonimo sindaco dei Tre Colli Abramo ha fatto una scelta di... Coraggio. Ulteriori indizi portano al possibile sostegno nei confronti di Frank Santacroce
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La decisione del leader di Fare per Catanzaro Sergio Costanzo di appoggiare alle prossime Regionali del 3 e 4 ottobre il candidato Tranquillo Paradiso di Forza Azzurri, in pratica una sorta di vecchio listino del Presidente a sostegno di Roberto Occhiuto, potrebbe scompaginare i piani. Quantomeno negli equilibri di questa forza che parecchi addetti ai lavori ritengono addirittura a rischio quorum, non annoverando nelle sue fila “campioni di preferenze”. Almeno sulla carta.
Un bel guaio, considerato come bisogna toccare una percentuale (il 4) nient’affatto semplice da raggiungere su base calabrese per “veder scattare” il seggio nell’ambito di una coalizione che deve al contrario arrivare a quota 8%. Soglia che, come ovvio, il centrodestra supererà in carrozza. Comunque sia, è vero, Forza Azzurri qualche sindaco conosciuto lo ha schierato in campo, ma non di grossi centri. È il caso ad esempio di Francesco Mauro di Sellia Marina, per giunta proveniente da Italia Viva, che sebbene le dichiarazioni di prammatica dei dirigenti locali dopo la scelta di non presentarsi starebbe sia… di qua che di là.
Ma i favori del pronostico relativi a chi dovrebbe precedere tutti cadono su altri nomi. Ecco allora che l’inattesa virata di Costanzo, il quale avrebbe dovuto essere ai nastri di partenza con l’Udc salvo poi essere per così dire scalzato dall’arrivo del consigliere uscente Baldo Esposito (reduce da quasi 10.500 preferenze alla tornata del 26 gennaio 2020) e di pressoché tutto il suo gruppo nello Scudocrociato, potrebbe incidere su una buona affermazione di Paradiso al pari di come fu per il Democrat Libero Notarangelo un anno e mezzo fa quando strinse lo stesso tipo di accordo appunto con il capo di Fare per Catanzaro.
Uno che, peraltro raggiunto da qualche critica per aver sposato la causa di un candidato lametino, diverse voci di corridoio davano invece in contatto con vari suoi colleghi del capoluogo però anche di diverse realtà territoriali in lizza per tornare a Palazzo Campanella: dalla maggiorente dell’Unione di Centro Flora Sculco all’uomo di punta di Fratelli d’Italia Filippo Pietropaolo, che dal canto suo deve guardarsi dalla terribile concorrenza interna del vicepresidente della Provincia di Catanzaro Antonio Montuoro proveniente dal partito del Cav. A prescindere da questo, un altro ancor più noto Sergio dei Tre Colli, il sindaco, dopo il recente passaggio in Coraggio pare dar indicazioni sulla convergenza verso le posizioni di un aspirante consigliere di quella lista che dovrebbe essere un catanzarese.
Abramo, del resto, ha sempre affermato e promesso di voler impegnarsi in favore di un concittadino. Ragion per cui tutti gli indizi portano a Frank Santacroce, che insieme al già presidente dell’ente intermedio di Vibo Francesco De Nisi è uno dei big della formazione che rappresenta in Calabria il Movimento del governatore della Liguria Giovanni Toti. Nessun ritorno di fiamma leghista, dunque, per un Abramo che, al momento, ha abdicato al ruolo di Sergìun. Ma non flirtare più con il Carroccio significa anche non contribuire una seconda volta all’elezione del segretario-questore dell’assise regionale Filippo Mancuso. Uno che nel 2020 la spuntò, ma da fedelissimo abramiano, ricavandone una grossa spinta in termini di consensi. Una mano provvidenziale che non sappiamo se nel frattempo sia stata surrogata da patti con figure capaci di raccogliere voti quali i consiglieri e gli assessori comunali che sanno come coagulare consenso intorno a qualcuno.