In politica da giovanissimo, a soli 27 anni venne eletto consigliere regionale del Pci fino a diventare nel 2014 governatore. È stato sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente della provincia di Cosenza, parlamentare. Oggi si ricandida in polemica con il suo partito, il Pd
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Gerardo Mario Oliverio, classe '53, di San Giovanni In Fiore. Il “lupo della Sila” è senza dubbio un politico di professione ed un uomo di partito, cresciuto nella scuola delle Frattocchie, l’istituto di studi comunisti del Pci.
Una vita nelle istituzioni
Sin da giovanissimo Oliverio partecipò ai movimenti studenteschi e delle lotte politiche per il lavoro e a soli 27 anni, nel 1980 venne eletto consigliere regionale del Pci per divenire, 5 anni dopo, il primo degli eletti in Calabria e assessore all’Agricoltura della giunta Principe, la prima di centrosinistra della Regione.
Dal 1975 al 1990 è stato consigliere comunale a San Giovanni in Fiore, venendo eletto poi sindaco.
Dal 1992 al 2006, per ben 4 legislature è stato eletto alla Camera dei Deputati e dal 2001 al 2006 membro dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a Strasburgo. Come parlamentare è stato vicepresidente della commissione Agricoltura e membro della bicamerale nella riforma della pubblica amministrazione. In Parlamento è stato promotore della prima Legge sulla Montagna (legge 97/94), primo firmatario della legge istitutiva del Parco Nazionale della Sila nonché fautore assieme ad altri parlamentari meridionalisti di provvedimenti a sostegno delle imprese del Mezzogiorno.
Dal 2004 al 2014 è stato Presidente della Provincia di Cosenza: nel 2004 è stato eletto con il 62% dei consensi, mentre nel 2009 è stato confermato con il 56,72% dei voti al ballottaggio. Durante questi due mandati è stato anche componente della direzione nazionale dell’Unione province italiane
Il 29 luglio 2014 ufficializza la sua candidatura alle primarie del centrosinistra calabrese, indette per eleggere il candidato presidente della regione Calabria alle regionali del novembre 2014.
Le Primarie si sono svolte il 5 ottobre 2014 e sono state vinte da Oliverio con il 55,1%. Alle Elezioni regionali del 23 novembre 2014, Oliverio viene eletto presidente della Regione Calabria ottenendo il 61,4% dei voti (490.229 voti), sostenuto da 8 liste: Oliverio Presidente, Pd, Dp, Calabria in #Rete, La Sinistra, Autonomia e Diritti, Centro Democratico, Nuovo Cdu.
Il rapporto col Pd
Mario Oliverio ha sempre avuto un rapporto altalenante con la dirigenza romana del Pd, il suo partito.È stato bersaniano convinto nel 2012. «che quella di Bersani è l’unica candidatura autorevole che il Pd può offrire per la ripresa e lo sviluppo del Paese» andava dicendo in giro per la provincia di Cosenza all’insegna dello slogan “Tutti con Bersani, Bersani per la Calabria”. Dopo una parentesi renziana, Oliverio ha smentito in una nota intervista a Paolo Mieli a Spoleto, di essere mai stato renziano.
Folgorato sulla via zingarettiana, nel 2019 è stato il deus ex machina della mozione #PiazzaGrande a favore del Presidente della Regione Lazio alle primarie del Pd del marzo di quell’anno. Pochi mesi dopo, ad agosto, lo stesso Zingaretti chiese pubblicamente a Mario Oliverio di non ricandidarsi a causa delle indagini in corso su di lui da parte della Procura di Catanzaro.
Il 23 dicembre 2019 Oliverio annuncia di non presentarsi per un secondo mandato sebbene inizialmente avesse manifestato l’intenzione di ricandidarsi alla guida della regione anche senza l’appoggio del Pd.
A gennaio 2021, dopo l’assoluzione nell’ambito del processo “Lande desolate” su presunte irregolarità su appalti a Cosenza, ha dichiarato di essere stato abbandonato dal Pd e che: «Io non sento e non vedo i dirigenti nazionali del Pd dal dicembre 2019, nemmeno in questa circostanza li ho visti attraverso una telefonata o un messaggio. Sono scomparsi», annunciando di voler mettere in campo un progetto riformista in vista delle elezioni regionali.
La discesa in campo per le regionali 2021
In rotta di collisione con il Pd oggi guidato da Enrico Letta, Mario Oliverio lo scorso 16 agosto ha annunciato la sua candidatura alla Presidenza della Regione Calabria con due liste civiche: “Oliverio Presidente” e “Democratici e Progressisti”, gruppo attualmente rappresentato in consiglio regionale dal cosentino Giuseppe Aieta e da Antonio Billari, espressione dell’ex assessore regionale oliveriano Nino De Gaetano. Del gruppo faceva parte anche la crotonese Flora Sculco, recentemente transitata nel centrodestra sotto il simbolo dell’Udc.
«Scendo in campo per far capire che il Pd è ostaggio di personaggi con ambizioni personali per qualche collocazione istituzionale. La mia è una battaglia per contrastare la deriva con cui alcuni ottusi avventurieri della politica stanno trascinando il partito democratico. Voglio rompere questa gabbia che ha reso prigioniero il Pd calabrese che rischia un processo di liquefazione», ha dichiarato pubblicamente Oliverio.
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