La corsa alle candidature sta volgendo al termine. Tra due settimane i partiti dovranno consegnare le liste e sulla loro composizione c’è tutt’altro che certezza. Da una parte perché in tanti aspettano il responso della Commissione parlamentare antimafia su eventuali “impresentabili”, dall’altra perché le grandi manovre storicamente finiscono solo qualche ora prima del termine ultimo per la presentazione dei nominativi in lizza per la conquista dei sette seggi in palio.

La corazzata di centrodestra

Fratelli d’Italia corre per tornare ad essere il primo partito in città. La calata del numero due del partito, Giovanni Donzelli, per mettere ordine nella scelta delle candidature suona come un’assunzione di responsabilità, anche alla luce dei guai giudiziari che hanno interessato il partito che comunque ha registrato la disponibilità di tanti ad arruolarsi in questa avventura per le regionali. Dovrebbero essere 19 i nomi nel taccuino dei papabili e fra questi oltre all’uscente Giuseppe Neri, figurano anche il sindaco Giovanni Calabrese, Marco Cascarano che alle scorse regionali registrò quasi 2500 voti, Demetrio Marino, capogruppo di FdI in Consiglio comunale, e Gennaro Cangemi sul versante tirrenico. Tra le donne spiccano i nomi di Giovanna Cusumano e Monica Falcomatà.

In Forza Italia, grandi aspettative sono riposte nell’imprenditore col vizietto della politica Giuseppe Mattiani, che però dovrà fare i conti con gli uscenti Giovanni Arruzzolo e Domenico Giannetta. Resta in forse la candidatura di Raffaele Sainato coinvolto di recente nell’inchiesta della Procura reggina sulla Sanità. Alla sua candidatura sarebbe legata anche la partecipazione di Riccardo Ritorto, ex sindaco di Siderno che non trovando spazio potrebbe approdare nella lista del presidente o addirittura nella Lega. Tra le donne si fanno i nomi di Patrizia Crea, che però potrebbe optare per candidarsi a sindaco a Melito e Stefania Eraclini, già consigliera comunale a Reggio sul finire del primo mandato del sindaco Falcomatà tra le fila degli azzurri.

Nella lista del presidente sono in lizza Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi e coordinatore dell’assemblea dei sindaci dell’Area Grecanica, il consigliere comunale in quota FI Tonino Maiolino, uomo legato al deputato Francesco Cannizzaro, ma anche l’uscente Giacomo Crinò eletto nelle fila di Casa delle libertà. Potrebbe far parte della lista anche Giuseppe Pedà, con un passato da consigliere regionale, che in Forza Italia avrebbe la strada sbarrata.

In Coraggio Italia, partito fondato da Luigi Brugnaro e Giovanni Toti, trovano spazio Pasquale Imbalzano, figlio di Candeloro e già consigliere comunale a Reggio, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, l’ex Udc Sebastiano Primerano, ma anche l’imprenditore Peppe Sergi, da sempre vicino a Cannizzaro. E se Saverio Anghelone, già coordinatore di Cambiamo con Toti a Reggio, rimane in attesa di capire cosa fare, una strada per la candidatura la potrebbe trovare Massimo Ripepi, già dirigente di Fratelli d’Italia dal quale si è autosospeso dopo essere stato coinvolto, per mancata denuncia nelle vesti di Pastore della comunità religiosa che presiede, in una storiaccia di abusi familiari. In stand by anche la posizione del ginecologo Franco Sarica raggiunto di recente da un provvedimento di avvio indagini relativo all’Asp.

Nella Lega oltre all’uscente Tilde Minasi, è stato arruolato il preside Giuseppe Gelardi che alle scorse regionali con l’Udc racimolò la bellezza di quasi 5mila voti rimanendo a bocca asciutta. Della squadra farà parte anche Stefano Princi, sindacalista già candidato con Cdl e sponsorizzato da Roy Biasi. E Giuseppe Pirrotta, ex assessore provinciale.

Noi con l’Italia, partito guidato da Maurizio Lupi, si affida all’esperienza di Nino Foti per allestire qualcosa di competitivo, mentre l’Udc, perso Nicola Paris, ha in mente l’ex consigliere provinciale Luigi Giugno, e tra le donne l’attuale sindaco facente funzioni di Villa, Maria Grazia Richichi.

Centrosinistra in costruzione

Per quanto riguarda le liste che sosterranno Amalia Bruni nella corsa alla presidenza, c’è tanto entusiasmo, dicono dall’entourage, che guida la ricerca di espressioni di buone amministrazioni in un mix con personaggi in vista della società civile.

Nel Partito democratico, spiccano i nomi del vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto e del già consigliere Mimmetto Battaglia. Avrebbe un posto assicurato nella lista del Pd anche Giovanni Muraca assessore della giunta comunale guidata da Giuseppe Falcomatà che però potrebbe, per ragioni di opportunità, trovare posto nella lista del presidente, in cui sembra certo il nome di Rubens Curia.

L’orientamento di Boccia e di Letta un mese fa era quello di ricandidare gli uscenti, e quindi un posto lo potrebbe trovare anche Marcello Anastasi che si candidò nel 2020 con Io resto in Calabria al fianco di Pippo Callipo.

Dovrebbe restare nelle fila di Democratici e progressisti il consigliere regionale uscente Antonio Billari, ma a sostegno di Mario Oliverio, che potrebbe alla fine contare anche sull’appoggio di Articolo 1.

Per il Movimento 5 stelle, il nome che va per la maggiore è quello di Fabio Foti, candidato a sindaco alle ultime comunali di Reggio Calabria.

Nutrita anche la pattuglia a sostegno di Luigi de Magistris che potrà contare, oltre che sull’ex primo cittadino di Riace Mimmo Lucano, su Saverio Pazzano, candidato a sindaco a Reggio a settembre scorso. Nella lista anche Angelo Carchidi, candidatosi alle scorse regionali con Pippo Callipo, il sindaco di Campo Calabro Alessandro Repaci, e Adone Pistolesi, consigliere comunale a Bagnara.  Tra le donne Eleonora Scrivo, attivista e personaggio in vista nel mondo della cultura e dell’impegno sociale, Adriana Vasta, ragioniera, già operatrice bibliotecaria, consigliera comunale demA a Gioia Tauro, Nelly Creazzo, già assessore alla Cultura del Comune di Polistena, e Simona Mulè, direttrice bancaria di Gerace già candidata con Carlo Tansi nel 2020.