Il ministro degli Esteri in visita alla camera di commercio ha esaltato il momento magico dei M5s che torna a riempire le piazze con Giuseppe Conte. L’incontro con gli imprenditori reggini e poi la cena con gli attivisti
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Con un certo ritardo rispetto al programma, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha fatto tappa a Reggio Calabria anche per dare manforte alla candidata alla presidenza per il centrosinistra, Amalia Bruni, presente alla Camera di Commercio della città dello Stretto, per accogliere l’esponente del governo Draghi che da parte sua si è detto «orgoglioso» della scienziata lametina.
Il ministro, accolto dai parlamentari Massimo Misiti e Riccardo Tucci, insieme a Giuseppe Auddino e dal sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci, si è soffermato con i giornalisti per non più di cinque minuti al momento dell’ingresso alla Camera di commercio, dove ad attenderlo, oltre al presidente Ninni Tramontana, c’erano alcuni imprenditori reggini, con i quali Di Maio ha avuto un incontro per parlare di eccellenze produttive ed export made in Calabria. Al proposito proprio la Nesci ha dichiarato che «dopo il primo confronto avuto con l’associazione delle imprese, con questo nuovo incontro alla presenza del ministro Di Maio ribadiamo l’impegno del Governo sul territorio per favorire l’export e rilanciare il sistema produttivo della Calabria».
Dopo l’incontro in Camera di commercio, Di Maio si è concesso alla cena con gli attivisti pentastellati in un noto locale del Lungomare Falcomatà. “Il candidato che ti serve” – il titolo dell’iniziativa – è un modo per conoscere e far conoscere i candidati al Consiglio regionale, e anche per analizzare le problematiche di casa nostra.
Di Maio: «Orgoglioso di Amalia»
«Sono molto felice di essere qui, oggi, a sostenere Amalia Bruni. Io sono orgoglioso di questa candidatura in Calabria. Sono qui anche per parlare alle imprese alla Camera di Commercio e parleremo di eccellenze, del fatto che il trend dell'export potrebbe battere il record made in Calabria di sempre. Tutto questo sarà possibile non solo grazie alle eccellenze produttive, ma anche alla nostra candidatura».
Per il ministro diventa facile associare alle eccellenze made in Calabria anche la ricercatrice che scoprì il gene dell’Alzheimer. Ma nelle sue parole - i sondaggi, dice, sono fatti per essere smentiti - c’è anche il chiaro intento di dare una mano a livello governativo, facendo leva su una alleanza, quella col Pd, che sembra sempre più salda, anche a livello locale: «Amalia è l'incarnazione delle grandi potenzialità della Calabria, una Regione che non ha nulla da invidiare alle altre, e che ha un potenziale enorme e che richiede anche un segnale importante dal punto di vista del coordinamento amministrativo. Nessuna giunta regionale ce la può fare da sola».
L’alleanza e la forza del M5s
E non a caso il ministro degli Esteri spende qualche parola anche sulla coalizione: «Voglio dirlo chiaramente, quella col Pd e con altre forze civiche è un’alleanza che cresce e si rafforza nell’esperienza del governo Conte II dove abbiamo affrontato una pandemia, dove abbiamo immesso liquidità nell’economia che adesso sta portando risultati sulla crescita economica, e allo stesso tempo ci ha permesso di vincere il negoziato a Bruxelles sul Recovery fund».
Ma Di Maio non dimentica di esaltare il favorevole momento attraversato dal Movimento che dopo un periodo di turbolenze interne sembra aver ritrovato la bussola: «Prosegue il nuovo corso del Movimento 5 Stelle che sta realizzando Giuseppe Conte. Stiamo costruendo una forza politica che è strutturata e che ha i suoi organi rinnovati che possono dare nuovo impulso ad un Movimento che ogni volta che viene dato per morto diventa poi più forte di prima. Credo che – ha aggiunto il ministro - anche le piazze che sta riempendo Giuseppe in tutta Italia rappresentino un grande segnale del fatto che c'è un grande fermento sul territorio, anche intorno ai nostri candidati».
Lo sguardo sulla Libia
Ma c’è spazio anche per qualche pillola di politica estera per il Ministro, sollecitato dalle domande dei giornalisti, che intendono sapere quale sarà la posizione italiana all’imminente G20 sulla tormentata area libica: «Lunedì parto per New York, dove abbiamo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Co-presiederò, assieme al collega francese ed a quello tedesco, una riunione ad hoc sulla Libia. Il nostro obiettivo è velocizzare il meccanismo di uscita delle truppe e dei combattenti stranieri in Libia».
Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio allude alla compagnia Wagner, che è una delle forze che combatte sul territorio libico e che ha tentato di espandersi oltre il confine. «E’ una grande preoccupazione. Condivido quella del Presidente Macron sul fatto che sia le compagnie di mercenari, sia gli eserciti regolari stranieri devono lasciare quel territorio. Noi abbiamo un ospedale a Misurata che ha aiutato i cittadini libici. E' la postura dell'italian line che tutti ci riconoscono nel mondo. I nostri militari nel mondo sono i più apprezzati».