La campagna elettorale non stempera le polemiche interne alla sinistra sulle dinamiche che hanno portato alla candidatura a presidente della Regione della dottoressa Amalia Bruni. Questa volta l’occasione è un confronto organizzato da una testata locale, nel quale, oltre alla ricercatrice lametina, è intervenuta anche la leader delle Sardine Jasmine Cristallo. L’esponente del movimento delle Sardine, attraverso un post sul suo profilo social, commenta le affermazioni che la candidata della coalizione Pd-M5s avrebbe fatto nel contesto di questo confronto.

Nel post, la Cristallo accusa la Bruni di avere un «atteggiamento elitario e distaccato» che la porterebbe a fare valutazioni al di fuori della realtà. «Il sondaggio commissionato dalla Rai sulle elezioni regionali della Calabria – scrive la leader delle Sardine –, e la cui realizzazione è stata affidata ad un consorzio di istituti demoscopici assolutamente autorevole, imporrebbe a tutti quantomeno una riflessione… Se, e sottolineo “se”, questi risultati dovessero essere confermati lo scenario testimonierebbe una sconfitta drammatica e senza appello. Ed è per questo che trovo avventate le dichiarazioni della d.ssa Amalia Bruni che, a chi osa farle notare la drammatica frammentarietà del quadro politico del centrosinistra e le evidenti responsabilità della gestione commissariale del Pd locale, risponde rivendicando un improbabile “prima” e “dopo di lei”: come se lei non fosse continuità del “prima” (d'altro canto una ristretta cerchia del Pd l’ha voluta e imposta…) e responsabile del “dopo” (dal momento che lei di quel gruppo dirigente assume, attraverso la sua corsa, il valore e la continuità politica con tutte le gravissime contraddizioni che hanno determinato la frantumazione del centrosinistra). Ancora una volta un atteggiamento elitario e distaccato, tipico di una presunta “borghesia illuminata”, classifica il mondo che lo circonda in due categorie: chi risponde alla sua chiamata e chi, invece, non lo fa».

Ancora una volta la leader delle Sardine non le manda a dire, ma nella sua critica anche radicale ci mette la faccia e offre degli spunti di riflessione interessanti che offrono una chiave di letture utile per cercare di comprendere quanto stia succedendo nel Pd e nel centrosinistra calabrese.

«Si perpetua un errore fatale – prosegue la sardina calabrese nel suo post social – nel non voler - ostinatamente - indagare le ragioni degli altri e non voler vedere la complessità, per storie individuali e collettive, che attraversa la Sinistra e quella calabrese in particolare. All’avanzata di una destra cinica e opportunista, risponde un centrosinistra, a guida Graziano-Boccia con presidente Bruni, con un progetto che chiede soltanto un sostegno di tipo fideistico. Ieri ho accettato l’invito al programma “Vota Antonio” ed ho fatto un breve intervento ribadendo la mia ormai nota posizione in merito alla scellerata gestione commissariale del Pd calabrese e la mia profonda amarezza di fronte allo scenario politico che si va prospettando. In studio era presente la candidata alla presidenza Amalia Bruni la quale ha risposto alle mie argomentazioni politiche con un ingiustificato livore ed un’acredine personale condita di illazioni ed infondate accuse che certo non ti aspetti da una donna che viene raccontata come l’allieva prediletta di Rita Levi Montalcini. Questa gestione del confronto, tutta basata su personalismi ed approcci da lesa maestà, non risulta, ahimè, inedita, ma un modus procedendi che la candidata Bruni testimonia in qualunque dibattito in cui si ritrovi in contraddittorio con qualcuno. Non tutti siamo Carlo Tansi che, per darsi e dare una giustificazione del perché delle sue ormai leggendarie piroette, la celebra rasentando l’idolatria… Può capitare, infatti, che non ci si genufletta al cospetto della candidata Amalia Bruni e del suo curriculum professionale, perché, semplicemente, si parla di politica e di responsabilità politiche e non della sua soggettività e della sua scienza. Non so se ci saranno altre occasioni di confronto ma non posso che augurarmi che la candidata Bruni si liberi di questa impostazione "docente-discente" che proprio non si addice a chi ha scelto come slogan elettorale "Datemi del tu"!».