LE INTERVISTE | Il messaggio del vicesegretario nazionale del Carroccio è chiaro: la vicepresidenza rivendicata è solo il primo passo verso un governatore leghista
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Batte un colpo la Lega in Calabria, l’ennesimo per la verità, facendo capire agli avversari e nel caso di specie soprattutto agli alleati che il Carroccio è forte. Forse persino più in salute di un anno e mezzo fa, malgrado il governatorato del facente funzioni Nino Spirlì a giudizio di molti viceversa causa di un indebolimento. «È falso», ha rassicurato stamani il diretto interessato nella riunione pre-conferenza stampa di Catanzaro. Un momento di confronto presieduto dal vice di Capitan Matteo Salvini, Andrea Crippa. Non il solo big giunto nell’ultimo sabato di luglio nella sede dei verdi del capoluogo.
Insieme a Crippa e Spirlì, infatti, ecco un altro elemento di spicco come il deputato Domenico Furgiuele, ma anche il commissario dei leghisti calabri Giacomo Saccomanno, i consiglieri regionali ancora in carica e i responsabili territoriali. Che, come premesso, hanno pure ascoltato Spirlì addossare la colpa delle voci di una presunta perdita di appeal da parte della Lega a giornali e giornalisti non certo suoi fan dunque impegnati a denigrarlo. «Il mio lavoro sta invece dando frutti e, al di là di tutto, il partito gode di grande consenso». Ha come premesso sentenziato.
Un concetto ribadito dal numero due di Via Bellerio, Crippa: «Il ticket Ochiuto-Spirlì è la migliore soluzione possibile, ma non si dimentichi che la Lega ambisce a essere la prima forza nelle urne. Che per adesso ha rivendicato la vicepresidenza, però nel futuro punterà a esprimere il governatore. Perché il fine è esportare il virtuoso modello amministrativo del Nord al Meridione e alla Calabria. Una terra in cui noi contiamo di non far partire più alcuno per lavoro, salvo non lo desideri, e inoltre vogliamo abbassare le tasse e restituire la gestione di un settore nevralgico come la Sanità che non può restare nelle mani di un commissario esterno».
Sulla stessa scia Saccomanno, ma che si è soffermato in particolare sul radicamento nei territori e la necessità di liste e “apparati” puliti: «L’onestà è un requisito necessario, poi servono qualità e competenze. Siamo attrattivi di tanti professionisti che desiderano metterci la faccia. E contiamo già su centinaia di referenti locali e altrettanti amministratori che hanno aderito. Ma sono sicuro che aumenteranno, anche se noi dobbiamo fare grande filtro. Al di là di tutto, comunque, saremo vincenti poiché stiamo portando avanti un messaggio diverso. Senza clientele, incurante del proprio orticello, e con una visione globale per cui ogni zona è uguale».
A chiudere Furgiuele, che al pari dei colleghi che lo hanno preceduto ha pure fatto qualche considerazione sul rapporto con Fratelli d’Italia e la messa in discussione del patto per il riconoscimento delle cariche apicali al duo Occhiuto-Spirlì: «Oggi, alla presenza del vicesegretario federale, abbiamo valutato alcune tematiche interne che dovranno scandire il nostro percorso. Nel contesto attuale della politica all’insegna dei personalismi, noi ragioniamo in termini differenti. Sono inoltre certo che Fdi, alla fine, si allineerà in un’ottica di coalizione. Non credo, a riguardo, che si assumerà la responsabilità di fermare il processo di crescita di una regione che ne ha assoluto bisogno. Ma se, per assurdo, dovesse incaponirsi in una logica di contrapposizione, sarà un problema suo». Chiaro dunque l’avviso ai naviganti lanciato dal Carroccio che continua a procedere calmo ma determinato alla propria sostenuta velocità di crociera.