È il giorno della verità. O forse no. Ma è comunque un giorno importante per il Pd Calabria, che ha cercato di dipanare la matassa ingrovigliata dal ritiro della candidatura alla presidenza della Regione di Nicola Irto. Una situazione potenzialmente esplosiva, che Francesco Boccia, responsabile nazionale per gli Enti locali, è venuto a disinnescare.

«Irto sarà il nostro candidato. La scelta è unanime nel Pd e nella nostra coalizione. Solo Articolo uno si è opposto». Questa, in estrema sintesi, l’esito della conferenza stampa all'hotel Marechiaro di Gizzeria iniziata alle 13, un ritardo (doveva cominciare alle 12) causato dagli incontri che l’esponente della segreteria nazionale ha avuto con M5s e parti sociali.

Al tavolo, accanto a Boccia, soltanto il commissario regionale Stefano Graziano. Non si è visto, invece, il candidato Nicola Irto. Presenti il capogruppo in consiglio Domenico Bevacqua e il presidente della provincia di Cosenza Franco Iacucci.
Le prime bordate sono state per de Magistris e Tansi: «La loro rottura dimostra che l'Io non supera mai il Noi e che il populismo no fornisce soluzioni, ha detto

Graziano, che poi ha nuovamente espresso soddisfazione per l'apertura di Giuseppe Conte ad un tavolo di confronto.
Poi è toccato a Boccia, che con il volto abbastanza tirato ha provato a fare il punto della situazione.

«Un danno ancora più grave dopo la pandemia è l'acuirsi delle diseguaglianze che in Calabria ha un peso ancora maggiore - ha detto Boccia - anche per questo va ringraziato Nicola Irto che si è impegnato da vicepresidente di minoranza del Consiglio. Non fosse stato per il suo urlo degli scorsi giorni molte cose non sarebbero ancora chiare. Il risultato di questi due giorni va socializzato e reso pubblico. Il lavoro di Irto è stato caratterizzato da "Noi" e il litigio tra Tansi e de Magistris dimostra che gli individualismi sono lontani dalle esigenze della Calabria, che per noi rappresenta una vertenza nazionale, come ho detto ai sindacati che ho incontrato prima con un accento particolare sulla sicurezza sui posti del lavoro sulla quale si registra l'assenza totale della Regione Calabria che non ha convocato il tavolo richiesto dai sindacati».

«La differenza tra noi e la destra, il cui candidato sarà scelto in funzione delle scelte sulle altre città, è che per noi la Calabria viene prima di tutto e il candidato sarà scelto dai calabresi. Sulla base di questa considerazione, ho chiesto al Pd e alla coalizione di centrosinistra di farmi una proposta unanime e tutti, tranne Articolo uno, hanno proposto Nicola Irto che andrà al tavolo nazionale da nostro candidato, così da poter guidare il confronto che propone il presidente Conte e che accettiamo».
Ad aderire alla coalizione del centrosinistra anche Francesco Aiello, ex candidato alla presidenza della Regione Calabria.

«Mi piacerebbe ci desse una mano come hanno fatto gli intellettuali della primavera pugliese che cominciò grazie a loro» - ha detto ancora Boccia riferendosi a Enzo Ciconte, il cui nome era circolato qualche giorno fa come probabile candidato. «Quando penso a Ciconte penso agli intellettuali come Franco Cassano che hanno contribuito a far nascere quella stagione e farci diventare amministratori. Tutte storie che si costruiscono fidandosi uno dell'altro. Spero in questo aiuti Irto».