”Buone pratiche amministrative e lotta alla corruzione”. Lo dice ai candidati sindaco calabresi il presidente dell’Associazione Più di Cento, Salvatore Magarò. L’ex Consigliere regionale, ed ex Presidente della commissione regionale antimafia, ha rivolto un appello ai futuri amministratori calabresi contro le infiltrazioni illegali nella pubblica amministrazione: ”riuscire a tirar fuori uno scatto di dignità e di rigore. Non è possibile delegare esclusivamente all’attività repressiva della magistratura e degli organi inquirenti il compito di vigilare”.


”Quello per l’affermazione piena della legalità – scrive Magarò – lo considero un impegno faticoso e difficile che prescinde dalle appartenenze ed esula dalle visioni politiche e deve essere necessariamente collettivo e trasversale. E se non è possibile minimamente sottovalutare i rischi, sempre incombenti, di infiltrazioni mafiose nelle parti politiche impegnate nella competizione e di inquinamento delle liste e poi dello stesso esercizio del voto, meno che mai in Calabria la politica può dribblare un preciso dovere, quello di promuovere concretamente misure e metodi mirati contro pratiche illegali e corruzione”.

 

”Non basta la deplorazione – prosegue Magarò – Occorre prevenire e predisporre contromisure adeguate. Devono essere mese al bando le pratiche che vanno avanti negli uffici e negli assessorati grazie alle “spinte”, devono essere aboliti contributi e patrocini riservati agli “amici” ed agli “amici degli amici”.


”Chiedo perciò – scrive ancora l’ex consigliere regionale – che i programmi dei candidati a sindaco abbiano al primo punto dei loro impegni programmatici terapie d’urto. Penso a misure concrete, quali la velocizzazione degli iter burocratici introducendo una tracciabilità trasparente del procedimento amministrativo. Ma anche l’incentivazione del rispetto dei tempi d’esecuzione delle opere pubbliche”.

 

”A livello amministrativo – conclude – i sindaci e gli amministratori pubblici possono far molto per velocizzare e responsabilizzare la burocrazia adottando la “tracciabilità” del procedimento amministrativo con una trasparenza totale, sul modello adottato da Poste italiane per intenderci, al fine di consentire una verifica passo per passo dell’iter di ogni atto. E un altro punto programmatico qualificante deve essere la costituzione di parte civile obbligatoria da parte delle amministrazioni comunali non solo in tutti i processi di mafia e corruzione ma anche in quelli avviati contro la malapolitica, mirando ad ottenere per le casse pubbliche un risarcimento-danni materiali e di immagine”.