Lamezia verso le amministrative - Ogni giorno che passa il mosaico delle elezioni amministrative lametine perde qualche tessera o ne assume di nuove. Difficile sarebbe stato immaginare una campagna elettorale più complicata, con poche linee guida e molta confusione. A farla da padrone il partito Democratico che, per dirla tutta, di democratico ha dimostrato in queste settimane  ben poco. Prima l’incapacità di individuare un candidato unico su cui puntare tutte le proprie forze e la discesa in campo di ben cinque democrat, poi il commissariamento del partito  e l’arrivo di un commissario, Pino Soriero, che ha chiesto uno stop forzato alla campagna elettorale al fine di individuare nel quintetto un unico e solo concorrente alle primarie. Giorni di riunioni e incontri ma anche di trasferte romane e poi, a bruciapelo, la richiesta di correre per il Pd ad un esterno, il noto imprenditore Eugenio Guarascio. Uno schiaffo in faccia a tutti i candidati, l’uscita di scena sbattendo la porta del presidente del comitato per le primarie Gennarino Masi. Fino al nuovo, ennesimo colpo di scena. Guarascio che ringrazia, ma spiega di non essere interessato. Il tutto mentre gli altri candidati della coalizione stanno a guardare, aspettando una data delle primarie che dopo diversi rinvii rischia proprio di non esserci.


Le cose vanno meglio nel centrodestra. Quattro i candidati: Pasqualino Ruberto, esponente di Labor, Paolo Mascaro, ex presidente della Vigor Lamezia, Armando Chirumbolo, candidato con Alleanza per Lamezia e Nicolino Mazzocca, Idee in Movimento. Ma la vera partita si gioca tra Mascaro e Ruberto. Il primo, sostenuto da un ampio schieramento di partiti, in primis Forza Italia e Udc e da poche ore anche Ncd. Il secondo che rimanda al mittente partiti e vecchie logiche e che non teme il presunto scandalo Calabria Etica.

 

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