VIDEO | Il primo cittadino sospeso e rinviato a giudizio Mimmo Lucano sosterrà Maria Spanò attuale assessore in corsa per la fascia tricolore
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Mimmo Lucano ci riprova. Il sindaco “sospeso” e rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Xenia, si ricandida a Riace, ma stavolta come consigliere. Una delle tre liste in campo per le comunali di maggio (Il cielo sopra Riace) punta infatti a proseguire il progetto iniziato 15 anni fa lanciando Maria Spanò, attuale assessore ai lavori pubblici, alla poltrona di primo cittadino. Qualora fosse eletto, Lucano non potrà tuttavia partecipare alle sedute dei consigli comunali. Su di lui infatti pende ancora il divieto di dimora imposto dal tribunale del Riesame.
A sfidare il raggruppamento “lucanista” saranno Maurizio Cimino, ex componente dell’esecutivo Lucano, sostenuto da Forza Italia, e Antonio Trifoli, vigile urbano a capo di una lista civica a trazione leghista.
«Non è una scelta demagogica né retorica», ma è «la volontà di ripartire per dare ancora un contributo». Ha risposto così all’Agi Lucano commentando la notizia. «Ho iniziato tanti anni fa dal basso, dai luoghi non luoghi, e – ha sostenuto Lucano - dal basso adesso voglio ripartire. Per me la politica ha il significato di un rapporto diretto con le persone, di dare un contributo per il riscatto della nostra terra. Partire dal basso consente poi anche di avere uno sguardo più aperto verso altri e più grandi orizzonti, perché siamo tutti interconnessi: partire dal basso per guardare a qualcosa di più grande, al mondo, alla globalità. Questo, del resto, è stato il messaggio politico di quello che abbiamo fatto a Riace».
Lucano ha poi specificato: «La mia candidatura a consigliere comunale a Riace non è una scelta demagogica, o retorica. Avrei potuto benissimo approfittare dell’involontaria notorietà che mi circonda sia per le vicende legate al ruolo che ha assunto il modello Riace in tema dell’accoglienza, in un settore che è al centro del dibattito internazionale e divide politica e governi, sia per le mie vicende giudiziarie. Avrei potuto benissimo candidarmi al Parlamento europeo, su di me c’è stata in questo senso una forte pressione. Invece – ha spiegato - ho preferito fare questa scelta di candidarmi consigliere al mio paese per la volontà di dare un contributo a proseguire quell’esperienza positiva in tema di accoglienza e anche, perché no, per un fatto di orgoglio e persino di utopia, perché siamo legati a questa dimensione: e se la sinistra perde questa dimensione diventa come gli altri».
Lucano ha poi osservato: «Voglio trasmettere un messaggio anche alla politica nazionale, a quanti utilizzano il potere per interessi personali. Quando si sfrutta l’immunità che proviene da un mandato elettorale non si fa altro che dire a tutti che la legge non è uguale per tutti. Io ho sempre detto di volermi difendere nel processo e non dal processo, come qualcuno invece ha fatto utilizzando certi escamotage, per non parlare di sottosegretari indagati per cose molto più gravi di quelle per cui io sono accusato. Ora – ha affermato inoltre il sindaco sospeso di Riace - voglio ripartire per dare un altro contributo. So che in una lista che si oppone a quella nella quale ci sono io sono in lizza candidati che si ispirano alla Lega e a Salvini. Vediamo come andrà».
Lucano ha infine riferito di aver formalizzato gli adempimenti burocratici legati alla sua candidatura a consigliere comunale riacese davanti un funzionario dell’ufficio elettorale del Comune di Stignano, centro che dista pochi chilometri da Riace.