Tutto quello che Francesco Cannizzaro non voleva dire finisce con il dirlo nella conferenza stampa di analisi del voto che ha convocato, in splendida solitudine, nella sede provinciale di Forza Italia. «Avrei potuto dire che avevo ragione – esordisce il deputato azzurro - che il metodo scelto per il candidato non era giusto o che il profilo non era quello adatto per i reggini. Che avevo ragione quando parlai con Matteo Salvini sul profilo del candidato o quando ho espresso dubbi al leader del mio partito Silvio Berlusconi».

I ritardi nella scelta del candidato

Avrebbe potuto dirlo e, di fatto, lo dice. «Nino Minicuci è un galantuomo ,una persona perbene un genio della pubblica amministrazione. Da sindaco avrebbe dato una svolta all'azione amministrativa e gli dico grazie per averci provato» chiarisce Cannizzaro, ma evidente che «Non ha vinto Falcomatà, ma abbiamo perso noi e la responsabilità è di tutti»Cannizzaro non ritiene che il ritardo nella scelta del candidato abbia influito sul risultato finale. «È normale che ci sia una discussione tra i partiti per la scelta del candidato sindaco della Città Metropolitana. Io ho espresso le mie perplessità, ma quando Berlusconi mi ha chiamato di nuovo sono entrato subito in campagna elettorale. Mi sono adeguato alle scelte della maggioranza della classe dirigente del centrodestra e non potevo assumermi la responsabilità di rompere la coalizione».

L'analisi del voto

Cannizzaro entra poi nell’analisi del voto ottenuto dai partiti ed evidenzia come «la lista più competitiva è stata quella di Forza Italia. Abbiamo perso perchè l'impianto proposto alla Regione non era uguale a questo. Vero che c'erano i tre partiti Lega, FI e Fdi, ma la Lega che ha proposto una lista autorevole ha dimezzato il consenso. Alle regionali aveva quasi il 9%, oggi il 4,7%. Stessa cosa Fdi che ha registrato alle regionali il 14,60%, mentre alle comunali il 7,60%. Unico partito che ha confermato i voti è Forza Italia e ha promosso altri contenitori come Reggio Attiva che ha ottenuto un punto in meno rispetto alla Lega e la lista di Ama Reggio con il 2%, due punti in meno del primo partito nazionale».

L'attacco all'Udc

Stoccata durissima all’Udc che «alle regionali ha preso il 12% e non ha presentato la lista, dopo che le massime cariche regionali e provinciali l’avevano garantita». Un attacco diretto all’assessore regionale al Bilancio Franco Talarico, segretario regionale del partito, che conferma come l’esito del voto avrà conseguenze anche sugli equilibri regionali.

«Insomma – conclude Cannizzaro - se si fosse confermato il dato delle regionali avremmo vinto al primo turno. Forse con uno sforzo maggiore gli amici degli altri partiti avrebbero potuto ottenere più consenso e magari creare altre liste».

«Qualcuno era alle Eolie»

E qui Cannizzaro si toglie qualche sassolino dalle scarpe anche nei confronti di Marco Siclari «io non ho fatto neanche un giorno di mare mentre qualcuno è andato alle Eolie» e di Maria Tripodi che sono stati «tra gli immediati sostenitori della candidatura di Minicuci»

Ed infine un accenno all’atteggiamento pilatesco tenuto da Angela Marcianò, anche lei non nominata ma chiaramente chiamata in causa. «Non si possono prendere percentuali in doppia cifra e rimanere fermi a guardare».
Sulla sua solitudine al tavolo glissa «non ho bisogno di supporter ma garantisco che Forza Italia è solida ed è il primo partito della coalizione e ha avuto anche il miglior risultato d’Italia», mentre su quella di Minicuci nella conferenza del dopo voto specifica: «ha scelto lui di affrontare da solo le domande dei giornalisti».

La sensazione, però, è cha la discussione sia più che mai aperta sia nella coalizione che all’interno degli azzurri.