Parla la giovane avvocatessa, 34 anni, proposta da una parte del Partito democratico: «Non mi spaventa la mia giovane età. Ho anni di militanza, so come funziona la macchina amministrativa»
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Due saranno i momenti cruciali per il Partito Democratico a Lamezia Terme in vista delle prossime amministrative. Domani ci sarà un incontro al Nazareno con Rosario Piccioni, leader del movimento Lamezia Bene Comune, e Doris Lo Moro ex sindaco, ex assessore ed ex parlamentare Pd, due esponenti di quelle che sono le due anime di un centrosinistra spaccato nella ricerca di un nome unitario da presentare alle prossime elezioni.
Nel fine settimana, invece, il commissario cittadino Domenico Giampà ha convocato un’assemblea degli iscritti al Pd in nome di un centrosinistra unito. Al netto di quello che accadrà domani a Roma, al momento i nomi sui quali giocherà la partita all’interno dei democrat sono due: Lidia Vescio, 34 anni, la cui candidatura è stata proposta da una larga fetta del circolo cittadino, e Doris Lo Moro, 69 anni, che ha già detto a chiare lettere che correrà anche da sola.
Lidia Vescio, giovane avvocatessa, intanto incassa la proposta di circa un centinaio di iscritti e si dice «molto lieta e felice» della prospettiva perché è stata proposta da un pezzo di partito molto importante «fatto da dirigenti, iscritti, militanti da tanti anni e poi da un gruppo di giovani, che sono i Giovani Democratici. Col segretario, Angelo Curcio, abbiamo fatto un percorso politico dal 2019 e siamo riusciti anche a ricostruire i Giovani Democratici a Lamezia. Sono felice che loro abbiano proposto la mia candidatura e io mi sono messa a disposizione del partito perché ritengo che in questo momento ci sia anche bisogno di dare un segnale di rinnovamento, di ricambio. Quanto meno per aprire anche una discussione sul ricambio generazionale».
Nelle ultime ore, però, non so se lo sa, è anche circolata la voce che lei sarebbe candidata nelle liste di Lo Moro.
«No, in realtà no. Non c’è proprio questo tema perché noi nel fine settimana faremo un riunione tra gli iscritti dove la dottoressa Lo Moro ha accettato di confrontarsi democraticamente come previsto da statuto. In quel contesto, democraticamente, ci saranno iscritti che voteranno per la dottoressa Lo Moro e iscritti che decideranno di votare me. Dopo di ché, in base a chi vincerà, si capirà che percorso intraprendere. Sarà un confronto democratico, pulito, trasparente. Non è una battaglia, ecco».
Non ha paura di essere penalizzata dal fatto di essere così giovane?
«No, sinceramente no. Non mi sento spaventata dalla mia giovane età perché con la militanza che ho fatto ho imparato come funziona la macchina amministrativa, mi sono confrontata con tanti amministratori. Anche gli studi che ho fatto mi hanno portato ad avere quantomeno una base. Sono certa che con lo studio, l’impegno e la costanza si possa fare di tutto. E poi credo che la parte di Pd che ha deciso di candidarmi abbia voglia di cambiare».
Su quali problemi di Lamezia si concentrerebbe?
«Andando per punti, io direi che mancano spazi di ritrovo per i giovani come anche per gli anziani. Importante è creare dei luoghi di incontro. Porrei poi una maggiore attenzione sugli asili nido comunali visto che molte persone sono rimaste fuori perché la popolazione è numerosa e gli asili nido sono pochi. Con i Giovani Democratici, poi, parliamo spesso di Intelligenza artificiale: sarebbe interessante proporla per rinnovare i servizi del Comune che dovrebbero essere maggiormente digitalizzati. C’è anche del tema dell’ambiente, della riqualificazione e rigenerazione urbana. Su decoro urbano si dovrebbe lavorare un po’ meglio. Credo serva anche maggiore personale che lavori al decoro urbano».
C’è anche la questione dello stato delle casse comunali. Perché magari si fanno progetti ma si devono poi fare i conti con le risorse.
«Per quanto riguarda l’ambiente c’è un Pnrr che ci mette un sacco di soldi e si potrebbero fare dei progetti di riqualificazione urbana. Non mi risulta che vi siano progetti in tal senso, o forse non sono partiti, vuol dire che qualcosa manca. Per quanto riguarda, poi, il bilancio la situazione è molto complessa, da studiare. Ma mi rendo conto che c’è molta confusione perché l’amministrazione dice una cosa e i revisori ne dicono un’altra. C’è il problema anche dell’acquedotto Sambuco che lascia il quartiere di Sambiase senza acqua. Abbiamo avviato una azione giudiziaria per i danni subiti dalla mancanza di un servizio essenziale. Abbiamo raccolto firme per avere la procura per intraprendere questa azione, contro Comune, Multiservizi e Sorical, da circa 50 famiglie. Inoltre i fondi europei del Pnrr ci sono stati per il rinnovamento delle condotte. Dicevano che una prima tranche dei fondi la Regione l’abbia persa e una seconda pare pare sia arrivata e dicono che ci sono stati degli interventi ma avranno sistemato 300 metri, non di più».
Domani ci sarà un incontro al Nazareno tra Rosario Piccioni e Doris Lo Moro. Cosa si aspetta da questa riunione?
«Io sono felice che Rosario Piccioni sia stato convocato perché per me rappresenta ora il centrosinistra, è un consigliere comunale che ha lavorato per la città. È giusto che sia stato convocato perché lui vuole una coalizione unita. Sono convinta che andrà a chiedere l’unità della coalizione del centrosinistra».