Le elezioni amministrative del prossimo giugno a Gioia Tauro rappresentano il fulcro della vita sociale e politica della città. Sono quattro, attualmente, i candidati a sindaco che concorreranno per indossare la fascia tricolore: Rosario Schiavone, Simona Scarcella, Mariarosaria Russo e Renato Bellofiore. Ognuno si sta prodigando per garantire il miglior futuro alla comunità. I cittadini stanno rispondendo positivamente, dimostrando molta partecipazione.

Nella giornata di ieri, il laboratorio politico Alleanza Gioiese, fondato da Christian Carbone, Antonino Papalia e Roberto Irrera, ha ufficializzato la propria corsa in vista delle elezioni comunali con la presentazione del candidato a sindaco Rosario Schiavone, quarantanovenne, laureato in Giurisprudenza e attualmente funzionario della Regione Calabria, il quale ha già all’attivo numerose esperienze amministrative in Consiglio comunale a Gioia Tauro, ma anche in Giunta da vicesindaco.

L’atteso appuntamento, dalle ore 18:30 di ieri, ha visto l’adesione di una moltitudine di persone che ha gremito la sede in Via Trento di fronte Piazza dell’Incontro.

 

Un tratto del discorso di Rosario Schiavone

«Ci presentiamo con la consapevolezza di essere gli unici a rappresentare il vero cambiamento, lo abbiamo dimostrato con i fatti e continueremo a farlo andando a trovare i cittadini, quartiere per quartiere, col fine di condividere e raccogliere idee e suggerimenti – ha affermato Rosario Schiavone -. Non crediamo alla politica che si serve dei cittadini e del proprio voto, crediamo alla politica che serve i cittadini e per questo motivo il rapporto tra istituzioni e cittadini deve essere continuo, sia prima che dopo il voto. Abbiamo un progetto scandito da un cronoprogramma in cui mostreremo alla città cosa vogliamo fare e soprattutto come vogliamo realizzarlo. Ci sono cose da fare urgentemente, come il ripristino dell’ordinario, altre cose da fare nel medio e nel lungo periodo, avvalendoci delle competenze che abbiamo, degli strumenti come il piano strutturale che va aggiornato, e serve per ridisegnare la città, ragioneremo in concerto con i comuni limitrofi di cui stiamo già andando ad incontrare i sindaci per tutte quelle politiche condivise, dal Petrace alla Portualità, dal Retroporto ai temi ambientali. In questi casi bisogna fare squadra e non farsi la guerra di campanile».

Gli interventi 

La conferenza di presentazione è stata moderata da Alessandra Ruggiero, che ha scandito i vari interventi.

Dapprima, Christian Carbone, uno dei fondatori di Alleanza Gioiese, ha ripercorso le tappe del movimento basato su tre capisaldi: «L’indipendenza da tutti coloro che vengono a Gioia Tauro solo per fare passerelle politiche e lucrare sul voto ai cittadini; competenza a discapito dell’improvvisazione, perché è il momento di dare spazio a chi ha qualcosa da dire e da dare, non da prendere come di solito accade; e trasversalismo, ovvero la necessità di riporre nel cassetto tutte le bandiere ed i retaggi ideologici che fino ad oggi ci hanno diviso, e innalzare esclusivamente quella di Gioia Tauro, la città che dobbiamo amare e difendere al netto di ogni possibile divisione».

Si sono susseguiti gli interventi dei vari rappresentanti di Dipartimento: per le Politiche Sociali la psicologa Viviana De Maio, per l’agricoltura  l’agronomo Rosario De Leo, per il Commercio Roberto Irrera, per la Tutela e i diritti del cittadino gli avvocati Emanuela Zito e Manuela Borgese. Intervenuti anche Giovanni Lollio - candidato che fa parte della squadra a sostegno di Schiavone, che ha espresso la necessità di fondere l’esperienza di chi ha più anni in politica con l’entusiasmo dei giovani - e Salah Chattabi, esponente della comunità islamica italiana, che Alleanza Gioiese ha coinvolto in un percorso d’integrazione, trovando dall’altro lato disponibilità e voglia di mettersi in gioco per dare un nuovo volto alla città.

A concludere la conferenza è stato Antonino Papalia, che ha esposto il percorso di Alleanza Gioiese, «nata con l’intento di dare voce a tutti quei cittadini che credono in un vero cambiamento, puntando sulle competenze e ribaltando i vecchi schemi, per cui si va a caccia di grossi portatori di voti senza ragionare sul futuro della città ma solo sul risultato elettorale».

Papalia ha anche evidenziato che «abbiamo cercato di coinvolgere tutti gli attori politici presenti in campo, ma il loro obiettivo era quello di servirsi del nostro laboratorio, non di ragionare ad un percorso di cambiamento, ed infatti alla fine sono tornati tutti sui vecchi schemi della caccia al voto, tutti tranne uno, che ha deciso di mettere da parte l’interesse personale per cominciare questo percorso con noi, lui ha creduto in noi e noi crediamo in lui, l’unica persona con cui Gioia Tauro può finalmente voltare pagina, Rosario Schiavone».