L’indicazione del partito regionale di appoggiare il sindaco uscente sbatte contro il dissenso dei democrat locali che si spostano verso il centrosinistra di Gino Promenzio. Un fuggi fuggi che alimenterà il campo largo che sostiene la candidata del centrodestra
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I diktat, solitamente, non piacciono a nessuno. Men che meno in politica ed in un partito che per Dna si autodefinisce democratico ma poi cala dall’alto decisioni, candidati e strategie. Come le pressioni imposte dalla federazione provinciale di Cosenza – via Stasi-Iacucci-Bevacqua-Irto al Partito democratico di Corigliano Rossano perché sostenga la candidatura del sindaco uscente – da qualche settimana alla base dell’ennesima/ultima faida interna. L’ordine di stampo militaresco – sulla base del ricatto del commissariamento del circolo qualora non avesse avallato – ha spaccato definitivamente in due il Pd ionico lungo la dicotomia Stasi sì-Stasi no, con la stragrande maggior parte del partito che sostanzialmente si è già disimpegnato.
Quella coscienza dem che ha ormai assunto i connotati della diaspora di massa – tranne il gruppetto di stasiani seduti al tavolo di centrosinistra guidati da Franco Pacenza – è probabile, a questo punto, che alle seconde elezioni amministrative della storia di Corigliano Rossano, sosterrà altre tesi.
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Autogol Pd
Di quel fuggi fuggi generale – conseguenza diretta dell'autogol realizzato dai vertici provinciali e regionali del partito – ne sta beneficiando il movimento politico Civico e Popolare, fondato dall’ex dirigente del Pd Gino Promenzio nel 2019, dentro cui starebbero affluendo molte di quelle anime dem inquiete e disobbedienti. Il noto ortopedico, poi leader delle opposizioni in consiglio comunale, da candidato sindaco cinque anni fa ha ottenuto 12mila voti: un patrimonio che il gruppo dirigente non vorrebbe disperdere e per questo ha già annunciato la partecipazione alla prossima competizione elettorale.
Su C&P si starebbero concentrando tutte quelle forze di centrosinistra che non si rivedono in Stasi, che a sua volta è riuscito nell’impresa titanica di mettersi (quasi) tutti contro, tranne i Verdi ed i movimenti civici che lo sostengono.
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Da giorni Promenzio, il coordinatore del movimento Alessandra Capalbo e la dirigente Morena Barletta stanno colloquiando con diverse compagini politiche perché molti rivedono in Civico e Popolare una compagine progressista e democratica che potrebbe “influenzare” dal fronte centromancino – ed è questa la grande novità – la coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Pasqualina Straface. La sede del movimento di Promenzio in questi giorni sembra meta di pellegrinaggio e di certo non mancheranno le grandi sorprese nella lista elettorale – o forse due, anche in compartecipazione con Italia Viva – che C&P allestirà in vista dell’appuntamento dell’8 e 9 giugno. Dal canto suo la Straface potrebbe condividerne la visione di città.
Con Capalbo e Barletta starebbe – peraltro – dialogando una buona fetta di intellighenzia cittadina, recalcitrante allo stasismo, ed anche la segreteria nazionale di un partito di sinistra nell’ambito del calderone Europee.
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Azione ritira il suo candidato
Un’altra delle sorprese è relativa al ritiro del candidato sindaco di Azione, e del terzo polo, Mattia Salimbeni.
Un dietrofront quasi scontato – secondo gli analisti politici – frutto dei rapporti tra Giuseppe Graziano e Roberto Occhiuto, che proprio nei giorni scorsi si è recato a Corigliano Rossano per “aprire” la campagna elettorale tra la gente di Pasqualina Straface, vera leader del centrodestra ionico dopo la grandeur degli anni '90 e '00.
Con Azione e Civico e Popolare all’interno del perimetro di quella che sta trasformandosi da coalizione di centrodestra in un vero e proprio “campo largo”, con l’ombra di un governatore che sulle elezioni amministrative di Corigliano Rossano ci ha messo la faccia, per Flavio Stasi – dato per strafavorito nelle settimane scorse – la partita si fa sempre più in salita.