Ridare a Castrovillari il «ruolo di città» ma soprattutto «rifondare dalle fondamenta» il capoluogo del Pollino che esce da anni di malgoverno che oltre ad aver prodotto il dissesto l'ha resa isolata dal resto del comprensorio. È l'obiettivo del Progetto civico democratico per Castrovillari ed il territorio che vede Peppe Santagada come candidato sindaco per le prossime amministrative e che, stasera, nella sala consiliare ha presentato i suoi candidati ed il programma elettorale alla città.

Le idee del Progetto civico democratico per Castrovillari


Al fianco di Santagada Giovanna D'Ingianna e Ferdinando Laghi i quali hanno introdotto l'intervento del candidato sindaco sottolineando le doti di «persona seria, onesta, che ha a cuore la città ed ha dedicato la sua vita per Castrovillari». Il progetto vuole «consentire alla città non una alternativa ma una opportunità» attraverso i candidati. «Siamo persone libere da strategie politiche, partitiche e spartitocratiche» - ha detto Giovanna D'Ingianna - ed «abbiamo voluto esercitare il diritto della democrazia, scegliendo di stare dalla parte dei più deboli per far capire a tutti che ogni singolo cittadino ha diritto di essere ascoltato e lo abbiamo fatto attraverso la sottoscrizione di un programma ed un codice etico».

Gli ha fatto eco Ferdinando Laghi da sempre animatore del movimento civico insieme a Santagada con il quale ha condiviso 13 anni di consiglio comunale. Nelle politiche per la città si dovrà prestare attenzione alle fasce più deboli evitando che «il disagio diventi disperazione». Quella del movimento civico è una storia di «coerenza» che ha dimostrato di salvare la città dalle «aggressioni dei rifiuti» così come ha lottato per difendere il diritto alla salute del quale «siamo stati scippati. Abbiamo visto succedersi amministrazioni sempre uguali e loro stesse e noi ne abbiamo pagato le conseguenze». Per questo ha ribadito che «chiediamo il mandato ai cittadini di poter fare le cose che vanno fatte» per far rinascere Castrovillari.

Santagata: «Ridare fiducia»


Appassionato il dicorso di Peppe Santagada che innanzitutto ha ringraziato i candidati delle sue liste, molti dei quali «hanno ricevuto pressioni per non candidarsi ed invece con grande spirito di servizio hanno continuato a credere in un progetto ed in Castrovillari, credendo che si possa tornare ai fasti di un tempo». «Noi - ha aggiunto - siamo persone serie e credibili, non abbiamo ambizione di carriera politica e abbiamo fatto una scelta di necessità per ridare fiducia e speranza alla nostra città».

Poi ha accennato alcuni punti del proramma che ad esempio prevedono il «decrentamento amministrativo» degli uffici a Cammarata una delle contrade più popolose della città e da sempre dimenticata dalla politica cittadina e che invece produce il «maggior pil del territorio» e verso la quale si dovrà ritornare in «termini di servizi» una percentuale degli introiti pagati in tasse da quella parte di popolazione. Ma anche ribadire la vocazione agricola del territorio pensando di poter realizzare opifici che permettano di chiudere la filiera agricola di qualità che da lavoro a centinaia di persone. Poi una stoccata ai suoi avversarsi del centro destra e del centro sinistra che hanno accolto nelle loro liste tanti «trasmigrati» che hanno intezione di «servirsi del consenso».

 

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