Sono ore febbrili quelle che vive la città di Castrovillari sempre più lanciata verso la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e la scelta del nuovo candidato sindaco. Giorni di confronto nel centrodestra in «empasse» - come scrivono i rappresentanti del Popolo della famiglia – al quale arriva in soccorso proprio la formazione più giovane dello schieramento che, al fine di «fornire un importante elemento di superamento» dell’attuale stagnazione delle trattative, propone alla carica di primo cittadino l’oncologo e proprio militante Ivano Schito.

Il centrodestra cerca l'unità

Una scelta voluta non «assistere inerti a questo stillicidio che rischia di trovare il centrodestra con le armi spuntate» e che potrebbe rappresentare «un rilevante segnale di novità politica» oltre che «un sicuro ed importante punto di riferimento sul quale far convergere i partiti ed i movimenti che gravitano nell’ambito del centrodestra e consentire la costituzione di una coalizione forte e compatta da proporre ai cittadini per una decisa inversione di tendenza nella gestione della cosa pubblica nella nostra città, gravata da innumerevoli problemi che attendono, con urgenza, soluzioni certe e definitive».

 

Ne sono convinti il coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, Eraldo Rizzuti, il coordinatore provinciale, Vincenzo Chiaramonte, e il coordinatore castrovillarese, Gianni Donato. La strategia è quella di proporre, in campagna elettorale, politiche della solidarietà, del lavoro, del welfare, della sanità, dell’ambiente, dell’occupazione, del sostegno alla giovani coppie, alle famiglie, ai bisognosi. Bisognerà capire come accetteranno questa fuga in avanti gli altri partiti storici della coalizione che da settimane restano impantanati nella scelta di un candidato, sebbene nel cassetto delle trattive si vocifera della possibile discesa in campo di un avvocato locale che, però, non avrebbe ancora trovato l’accoglimento di tutte le rappresentanze politiche del centrodestra.

La posizione delle liste civiche 

Di contro, invece, dopo un lungo silenzio sulla propria posizione in vista delle imminenti amministrative di settembre il coordinamento politico delle Liste civiche di Solidarietà e partecipazione, ha manifestato oggi l’intenzione di voler costruire «un confronto serio e leale, aperto e pubblico fra le forze presenti in città civiche, riformiste, moderate, progressiste, centriste, e movimentiste che, in un ottica di discontinuità con il passato, avvertano come indispensabile e prioritario il mettersi al servizio di Castrovillari e dell’intero territorio».

Il quadro politico che oggi vede, malgrado le «innumerevoli riunioni fatte fra i vari soggetti politici», uno «stallo» del confronto vissuto tra «l’insipienza di chi preferisce ambire a ruoli personali, di carrierismo, o, peggio, perseguire interessi economici personali, piuttosto che mettersi al servizio di una comunità» impone che «tatticismi, i trasversalismi, le logiche clientelari e di bottega non possono trovare più spazio». La situazione finanziaria dell’Ente e quella economica, senza contare la dinamica sociale unita alle «dinamiche di contrapposizione politica» che «hanno contribuito in modo determinante a sfaldare un tessuto sociale già di per sè precario» e del quale «siamo tutti responsabili, nessuno escluso» ha fatto maturare l’idea che sia «giunto il momento che il bene superiore di Castrovillari e dell’intero territorio del Pollino, venga anteposto ad ogni interesse di bandiera o di bottega». Le liste civiche chiedono dunque che la politica cittadina si orienti verso «scelte nuove, coraggiose e di grande responsabilità» per affrontare «l’imponente lavoro di ricostruzione –economica, sociale, politica- che si dovrà affrontare».