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Scoppia la guerra tra il presidente Mario Oliverio e i sindacati Cgil e Uil. Pietra dello scandalo è una serie di riunioni che il governatore della Calabria ha organizzato per incontrare i lavoratori forestali, al fine di discutere sulle prospettive e sullo sviluppo del settore. Niente di male, se non fosse che gli incontri sono stati programmati l’11 novembre a Cosenza e il 18 novembre a Reggio Calabria, due date che vanno letteralmente a ingabbiare quella della grande manifestazione regionale organizzata da Cgil e Uil, in programma il 16 novembre. Una tempistica che alle due organizzazioni sindacali è apparsa come il tentativo di depotenziare l'appuntamento regionale.
«Apprendiamo con una certa indignazione – scrivono Cgil e Uil in una nota congiunta -, che il Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, con l’avallo del Commissario regionale di Calabria Verde, Aloisio Mariggiò, si è preoccupato di organizzare due incontri, con Calabria Verde che sarebbe addirittura disponibile a sostenere i costi di eventuali spostamenti in pullman dei lavoratori, per garantire la più ampia partecipazione. Il tutto, naturalmente, tenendo all’oscuro i rappresentanti sindacali di categoria».
Premessa incandescente che dà fuoco alle polveri stoccate nei passaggi successivi del comunicato.
«Un’azione - continuano i sindacati - da basso impero, che porta in sé l’acro odore della mera propaganda, e che è il goffo quanto evidente tentativo di svilire l’importante manifestazione regionale del 16 novembre, con la quale, i sindacati di regionali di Cgil e Uil, insieme a migliaia di lavoratrici e lavoratori calabresi, chiameranno il Presidente Oliverio alle sue responsabilità. Una azione impropria e sospetta come questa, alla vigilia di questa importante manifestazione, non servirà ad indebolire la mobilitazione».
Parole che si caricano di significati politici in vista dell’appuntamento di metà novembre. In quell’occasione, infatti, la frattura tra il presidente della Regione e le organizzazioni sindacali potrebbe prendere la strada di un’esplicita opposizione al governo regionale.