Grandi manovre in Consiglio regionale dove i due rappresentanti del partito di Calenda sono schierati con la maggioranza di centrodestra. Alcuni delusi, malpancisti e orfani del Cavaliere potrebbero presto cambiare casacca e unirsi a loro (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un’eredità difficile da raccogliere. Il cavaliere pare avesse le idee (testamentarie) chiare anche in politica, ben consapevole che dopo la sua dipartita il futuro di un partito che riesce a fare breccia solo in Calabria, sembra essere appeso ad un filo, tra diaspora dirigenziale e l’investitura di un successore (vero) che non c’è. Difficilissimo, oggi, è immaginare cosa ne sarà di Forza Italia dopo l’estate, tra qualche mese – nonostante gli inni alla compattezza – quando la politica fatta sotto l’ombrellone si trasferirà nelle segreterie di partito. Troppi e troppo importanti i prossimi eventi elettorali, a partire dalle Europee, per non lasciare nulla di intentato. In Calabria, poi, saranno in ballo alcune grandi città, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Corigliano Rossano su tutte. E tutte ovviamente appetite dal centrodestra. A Reggio, Forza Italia vorrebbe la rivincita su Falcomatà, l’azzurra Maria Limardo a Vibo aspira alla ricandidatura, mentre è ancora tutta da giocare la partita sulla fascia destra nella terza città della Calabria.
Sotto l’ombrellone, però, non mancheranno i chiacchiericci, i pour parler, i sondaggi e i corteggiamenti. In proposito, alcune attenzioni verso quei forzisti scontenti, quelli tesserati per compiacenza e quelli che ambiscono ad un posto al sole in un partito in cui le “posizioni” sono già in overbooking, sarebbero già partite da qualche mese. Sotto traccia, con qualche telefonata o un ammiccamento tra una legiferazione ed un’altra anche in consiglio regionale.
A Palazzo Campanella, qualche inquilino illustre – e più di qualcuno, riferiscono fonti accreditate – potrebbe cambiare casacca. Il condizionale è d’obbligo, come sempre in questi casi, ma è fuor di dubbio come le grandi manovre in pieno stile calciomercato – visto il periodo – siano già iniziate. Tra i forzisti, ma anche dall’altro lato della staccionata.
Più di qualche consigliere regionale starebbe pensando di accasarsi altrove, lusingato dalle moine e magari da qualche promessa elettoralistica di un qualche genere e livello. E questo non sembra essere poi un grande mistero.
La novità, piuttosto, starebbe nelle proporzioni, con un determinato gruppo consiliare a farla da padrone. Quando scoppierà l’ennesima diaspora in Forza Italia, una delle valvole di sfogo naturali sarà certamente il partito di governo, Fratelli d’Italia. Per alcuni moderati, però, potrebbe essere “troppo” ed allora ecco l’occasione giusta, anche perché tutte le caselle devono essere sistemate: Azione.
Il partito di Calenda – le cui punte oggi in Calabria sono i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi – potrebbe piacere a quel gruppetto di malpancisti tra le fila dell’opposizione e tra i forzisti, per alcuni semplici motivi. Il primo: per come dichiarato proprio da Graziano, Azione in consiglio regionale – e non solo – è schierata col centrodestra. Il secondo: sulla base di questo ragionamento potrebbe fungere da materassino per quelli che appronteranno – probabilmente prima di quanto si pensi – il salto della quaglia, immaginando di addolcire il ripiegamento verso le forze che oggi governano la Regione.
Quelle fonti, peraltro molto accreditate, confermano che in “trattativa” con Azione ci sarebbero due consiglieri di Forza Italia, addirittura uno del Pd e – per non farci mancare nulla – anche dal Movimento Cinque Stelle.
Insomma, non resta che attendere solo qualche settimana, forse qualche mese, nell’attesa che le questioni sedimentino. Agli identikit, invece, dedicheremo qualche altra puntata.