VIDEO | Sul ring di LaC Tv il match arbitrato da Pasquale Motta in vista del turno di ballottaggio di domenica 26 giugno. Tanta la carne al fuoco dopo le accuse incrociate che hanno scandito gli ultimi giorni
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Un confronto, quello fra Valerio Donato e Nicola Fiorita nell'ultima puntata della stagione di Pubblica Piazza, partito all'insegna del clima disteso fra i due contendenti. Ed è già una notizia, considerato il clima di "guerra aperta" tra i due contendenti, seppur a distanza, del periodo recente. Certo, poi però i toni sono saliti.
E anche parecchio. Era del resto fisiologico che accadesse ed è infatti successo, comunque senza raggiungere una soglia dello scontro verbale oltre i livelli di guardia. Comunque sia, il tema cruciale della puntata è stato inerente ai margini di manovra, per così definirli, che avranno entrambi i candidati a sindaco impegnati nel ballottaggio (una volta usciti vincitori) di domenica prossima. Sul punto i quesiti principali sono stati, riguardo a Donato: sarà autonomo e indipendente dai partiti, quali ad esempio Lega e Forza Italia ma anche dalle più influenti liste e movimenti locali?
E in merito a Fiorita: come farà a governare con 18 consiglieri di segno opposto già in carica in virtù del superamento del 50% più uno dei consensi validamente espressi al primo turno della compagine pro Donato? Domande a cui entrambi hanno risposto in modo molto netto. A cominciare, sempre in ordine alfabetico, da Donato: «Quella sul mio presunto condizionamento è, ormai, una storiella.
Che circola da molto, tanto da essere stata cambiata da poco con un diverso dominus comparso sulla scena. Prima, dunque, si diceva che io fossi tirato per la giacchetta da Matteo Salvini e Filippo Mancuso. Adesso invece Nicola ha aggiunto fra i miei controllori e ispiratori Marco Polimeni e i componenti di un non meglio precisato direttorio. Ma la verità sull'argomento la conoscono tutti. Solo Fiorita finge di non saperla.
E la riprova sta nel fatto che ho spiegato in tutti i modi possibili, come i principi e i parametri per definire la Giunta siano stati definiti da tempo. E i soggetti politici che sono con me li hanno condivisi. Poi è chiaro che dovremo sederci e ragionare su parecchie cose. Ma senza alcuna costrizione, ci mancherebbe».
A seguire Fiorita ha dal canto suo spiegato come non tema l'anatra zoppa, ovvero una civica assise in maggioranza donatiana comunque vada la tornata prevista a fine settimana. Sulla questione, però, Fiorita si è dichiarato sereno. Non particolarmente preoccupato, insomma, dalla pur non certo per lui agevole situazione.
«Se dicessi che sono contento di un tale scenario, mentirei. Ma non è di sicuro ostativo per me per amministrare la città. È oltretutto accaduto a Lamezia con Giannetto Speranza, che non soltanto è durato cinque anni quanto è stato addirittura confermato dai cittadini risultando uno dei migliori e più amati primi cittadini della Calabria».
Spunti polemici sono invece stati offerti dalla natura e dai contorni della visita di Polimeni e Donato negli uffici comunali per incontrare i dipendenti di Palazzo De Nobili. Mentre a proposito di programmi, ci si è a lungo soffermati su temi chiave quali Sanità e Pubblica Amministrazione in ambito locale. Ma i contenuti del programma sono come ovvio molto più ricchi e articolata sulla rispettiva visione di Catanzaro.