*Movimento politico culturale Pollino – Sibaritide “Forza Castrovillari”

 

Si apre una stagione “nera” per il Comune di Cosenza, con pesanti ricadute sui cittadini in termini di maggiore tassazione di tributi locali e minori servizi erogati, e sul fragile tessuto economico locale per la perdita di fiducia e per i costi che gli imprenditori che hanno fornito beni e servizi all’ente, dovranno sopportare in termini di minori pagamenti dei crediti che riceveranno dall’organismo straordinario di liquidazione.

 

Una situazione pesante per la giunta Occhiuto-Santelli che a fine mandato, dovrà con urgenza e senza più procrastinare i tempi prendere atto della sentenza e dichiarare formalmente lo stato di insolvenza dell’ente, e le  dichiarazioni rassicuranti del sindaco rappresentano una situazione idilliaca del quadro economico finanziario dell’ente. 

 

In una Repubblica delle banane avremmo sicuramente espresso lauti e forieri consensi ma aimè!!, ma ai noi!!,  siamo nella Repubblica Italiana, ogni commento è superfluo, abbiate la dignità ed il coraggio che la finanza locale, la finanza pubblica non sono il teatrino dei politicanti. Assurdo, dalle dichiarazioni del sindaco emerge quasi quasi che la dichiarazione del dissesto finanziario sia un bene per la città, per aver dichiarato che le aliquote dei tributi locali  non aumenteranno omettendo di dire, invece,  che sono già al massimo e che non ci saranno ripercussioni sui servizi erogati. Non è così. Il dissesto è una cosa seria che compromette le casse comunali, il futuro e lo sviluppo del territorio, perché risorse che potevano destinate a finalità virtuose , invece devono coprire i debiti con milioni di euro di interessi delle cattive gestioni politiche.

 

Si ricorda che nel mese nel 2012 la Corte dei Conti di Catanzaro aveva bocciato il bilancio del 2010 del comune di Cosenza, disponendo la dichiarazione di dissesto ed il Comune per evitare il default, aveva aderito al Piano di Riequilibrio pluriennale con pesanti provvedimenti per scongiurare proprio la dichiarazione di dissesto. Tale impostazione è risultata del tutto inadeguata rispetto alla gravità della situazione finanziaria del Comune di Cosenza ed oggi la decisione della Corte dei Conti a sezioni unite ha confermato l’inadeguatezza delle misure di risanamento nonostante abbia avuto una consistente iniezione di liquidità (circa 200 milioni di euro) per risanare la massa passiva. Quindi con copertura finanziaria seppur formale, senza risolvere effettivamente il problema strutturale dell’inadeguatezza delle capacità finanziarie proprie. C’è da augurarsi che tali anticipazioni siano state finalizzate al pagamento di residui passivi e non utilizzate per finanziare nuova e maggiore spesa corrente, nel caso ci troveremmo in una condizione ancora più grave e difficile da ripianare. Si impone una gestione professionale e manageriale del Comune, in modo da ottimizzare le entrate rendendo più equo il prelievo tributario con il contrasto ad ogni forma di evasione ed elusione , e nel contempo riqualificare la spesa, mettendo al bando ogni forma di spreco e di diseconomia.

In ogni caso di accertamento di danni cagionati all’ente locale o all’erario, l’organo straordinario di liquidazione provvede altresì alla denuncia dei fatti alla Procura Regionale della Corte dei conti.

 

 A questo punto la domanda, anzi le domande, sorgono spontanee, ma a quanto ammontano  i debiti della massa passiva? Sono solo quelli indicati dalla Corte dei Conti di milioni di euro oppure ne emergeranno altri che si faranno avanti dopo il bando che pubblicherà l’organo straordinario di liquidazione nei confronti dei potenziali creditori? Con quali soldi verranno ricoperti? E i debiti causati e non pagati presentano quali responsabilità politiche e non?

 

Con la dichiarazione del dissesto finanziario che si appresta a deliberare il consiglio comunale nella prossima seduta e con il successivo invio della commissione straordinaria di liquidazione si avranno effetti devastanti per il Comune che non potrà contrarre mutui e non potrà impegnare una spesa superiore a quella prevista nell’ultimo bilancio,  così come gli avanzi di amministrazione saranno a disposizione della commissione straordinaria di liquidazione per i prossimi 5 anni. In buona sostanza si irrigidisce l’operatività del comune in ambito economico-finanziario dove i creditori non entreranno in possesso di tutte le somme ed i peso ricadrà prevalentemente sulle piccole aziende e cooperative e per i cittadini cosentini le aliquote delle tasse che sono già al massimo non si potranno disporre riduzioni. Il problema toccherà i servizi sociali ed in particolare i servizi sociali domiciliari agli anziani ed ai disabili o il servizio reso dai pulmini  e mensa scolastica i cui costi di gestione in tutto o in parte, dovranno essere sopportati dalle famiglie cosentine. Così come l’aumento delle tasse ,dei canoni patrimoniali e dei tributi locali come ,  Tari, Tasi, Tosap, imposta di pubblicità, diritti su pubbliche affissioni e dell’IMU che rimane all’aliquota massima per i prossimi 5 anni ed il Comune, deve riscuotere con la massima speditezza i proventi derivanti dal rilascio delle concessioni edilizie. Inoltre, le risorse assegnate dal ministero per il trattamento economico del personale posto in mobilità a seguito della rideterminazione della dotazione organica nella misura di 1 su 93.      

 

La verità che i debiti della politica li dovranno pagare i cittadini cosentini  per il risanamento dell’Ente Locale, lo stesso,  dovrà ulteriormente indebitarsi con l’assunzione di un ulteriore mutuo con oneri a proprio carico  che l'organo straordinario di liquidazione chiederà , in nome e per conto del Comune, in unica soluzione con la Cassa depositi e prestiti al tasso vigente  con pagamento diretto di ogni onere finanziario da parte del Ministero dell'interno e se necessario, ai fini del finanziamento della massa passiva, il comune dovrà spogliarsi dei propri beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini dell’Ente  , avviando dalla triade commissariale  le procedure per l'alienazione di tali beni. 

In conclusione sulla mia analisi  tengo a precisare che le recenti vicende dell’amministrazione comunale, sul piano prettamente politico, indicano e richiedono, per il binomio Santelli/Occhiuto, un cambiamento di rotta, con il conseguente abbandono della guida di Forza Italia Calabria anche alla luce delle ulteriori dimissioni di dirigenti che avevano militato da anni nel movimento azzurro di Silvio Berlusconi.

 

Forza Italia in Calabria è in uno stato comatosi e per evitare il dissolvimento definitivo occorre un cambiamento radicale alla guida del partito in Calabria perché quando si verificano tanti eventi negativi, occorre calare il sipario e per l’on. Santelli e l’on. Occhiuto è giunto il momento, oltre titoli di coda, di fare un passo indietro e lasciare la scena.

Prove di appello ulteriori non saranno più consentiti, i militanti di Fi non chiedono prebende ne posti al sole, reclamano soltanto, a giusta ragione, una nuova guida all’insegna della partecipazione reale e del coinvolgimento per ricostruire un partito con logiche diverse e lontane dal familismo e dalle prime geniture.

I danni devastanti prodotti sono enormi sul piano del consenso e della tenuta del partito, ostinarsi sarebbe deleterio, anche per la candidatura alla presidenza della Regione, è necessario prendere atto della situazione oggettiva che non consente ostinazioni fuori luogo e per altro non giustificabili.       

                                                      

                                                                           

*Roberto Senise  (Presidente Forza Castrovillari)

*Ex Sindaco di Cassano Allo Ionio F.I

*Ex consigliere provinciale capogruppo  F.I

*Ex coordinatore cittadino F.I. Castrovillari