La deputata pentastellata contro la scelta del leader: «Un suicidio a un passo dalle elezioni»
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«Se lascia Di Maio è un problema? Il vero problema è la mancanza di strumenti di democrazia interna nel M5S. Infatti non si sono mai voluti creare i presupposti di una successione a Di Maio. Anche le sue modalità di uscita di scena non prefigurano consapevolezza dei problemi strutturali del M5S, mi sembra piuttosto una manovra strategica suicidaria del consenso ad un passo dal voto per le elezioni regionali». Così la deputata pentastellata calabrese Dalila Nesci, secondo cui la tempistica delle ultime decisioni sarebbe «illogica» e rappresenterebbe «uno smarrimento politico grave e che ha come origine la crisi identitaria del M5S di cui parlo da tempo».
«Il M5S – prosegue - non sa più da che parte stare né quale sia la direzione da prendere. E benché io non sia una nostalgica delle “origini” senza struttura, è chiaro che pur lavorando in questi anni non siamo riusciti a crearci un’identità politica evoluta: abbiamo navigato a vista. Ora si cercano disperatamente risposte e proposte per andare avanti. Ma prima di trovare strumenti e soluzioni, dovremmo elaborare un nuovo obiettivo politico e dunque una carta dei valori sulla quale scegliere di convergere per stare assieme».
La Nesci ha definito «paradossale» il fatto che si «debba limitare a fare l’opinionista sulle indiscrezioni: non conosco gli obiettivi delle manovre di queste ore, ne saranno a conoscenza i cerchi magici di cui evidentemente non faccio parte. L’atto di Luigi Di Maio è l’ennesimo atto di navigazione a vista del M5S».