I democrat ricordano un ordine del giorno votato all’unanimità: «La giunta Occhiuto lo ha ignorato, il Governatore accetta decisioni antimeridionaliste del Governo»
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«L’allarme lanciato da più parti sulla scure imminente del dimensionamento scolastico è pienamente condivisibile e ci preoccupa molto». Il Partito Democratico calabrese si inserisce nel dibattito in atto e rivendica una ferrea opposizione alla rimodulazione degli istituti della nostra regione. Come noto, 79 perderanno autonomia tra il Pollino e lo Stretto, quasi 700 chiuderanno in tutto il Sud Italia.
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In un’intervista concessa al nostro network stamane, Aldo Trecroci, preside di uno dei più frequentati licei della provincia di Cosenza (il Liceo Scientifico Scorza, ndr) ha acceso ancora di più i riflettori sul piano previsto dall’ultima Legge di bilancio. A preoccupare sono la serie di razionalizzazioni che secondo i sindacati e le opposizioni cancellerà una marea di posti di lavoro. Il dirigente scolastico ha sentenziato: «Ci sarà un impoverimento dell'offerta formativa».
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I democrat ricordano di essersi opposti fin da subito «con fermezza» e, nell’ultimo consiglio regionale di agosto quando prese la parola Franco Iacucci, «di aver votato contro le linee guida della Regione Calabria, che in qualche modo attuano il taglio deciso dall’ultima finanziaria del Governo Meloni».
Secondo il capogruppo Mimmo Bevacqua e i collega di partito «il piano nazionale varato dal Governo Meloni, comporterà dei tagli drammatici a mondo della scuola. Già da aprile, dunque, avevamo chiesto con un Ordine del Giorno che la Giunta si impegnasse “in tutte le sedi istituzionali” per contrastare le norme nazionali». L’Ordine del Giorno a cui fanno riferimento fu votato all’unanimità, sia dalla maggioranza che dai gruppi di opposizione, ma di cui la Giunta non ha tenuto poi conto.
«Lo ha disatteso completamente – aggiungono -. Nell’ultima conferenza stato regioni sull’argomento solo 5 regioni hanno espresso voto contrario e 4, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana, hanno presentato ricorso per “lesione delle competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, denunciando i gravi rischi che le norme introdotte rischiano di produrre sul sistema di istruzione -soprattutto- nei territori più fragili”. Le fusioni saranno concentrate per il 70% nel Mezzogiorno. La più penalizzata dovrebbe essere la Campania con circa 150 fusioni, segue Sicilia (109), Calabria (79), Puglia (66), Sardegna (45) e Lazio (37). In valori percentuali la più penalizzata è la Basilicata a seguire la Calabria».
I numeri sono cristallizzati nelle linee guida diffuse dalla Cittadella: si perderanno 29 autonomie nella provincia di Cosenza, 14 a Catanzaro, 8 a Crotone, 17 a Reggio Calabria ed 11 a Vibo Valentia. «Ci saremmo aspettati – continuano i democrat - che chi è stato votato per rappresentare la Calabria la difendesse, nelle sedi istituzionali, da un provvedimento che comporterà un impoverimento dell’offerta didattica per i nostri ragazzi e la perdita di numerosi posti di lavoro tra personale di segreteria e DSGA, come giustamente ha fatto rilevare la CGIL, che ha presentato un documento molto chiaro in tal senso».
«Istituti accorpati significano difficoltà organizzative e gestionali per i dirigenti scolastici, classi più numerose, dispersione scolastica, impoverimento dei piccoli centri. Ancora una volta – chiude il Partito Democratico con l’immancabile stoccata annunciando se necessario il ricorso alla piazza - il Governatore Occhiuto ha scelto di chinare la testa dinanzi alle scelte di un Governo chiaramente antimeridionalista. E se le linee guida della regione in qualche modo provano a “mettere una toppa” le conseguenze non si potranno limitare e cominciano già a farsi sentire nel mondo della scuola».