Il governatore Oliverio insieme al sindaco Falcomatà e al commissario Sorical Incarnato hanno ufficialmente inaugurato il potabilizzatore di Armo dove è arrivata l'acqua del Menta. Le opere infrastrutturali, a questo punto, sono ultimate e si aspettano solo le analisi chimiche e le relative certificazioni
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Il governatore Mario Oliverio con un click di mouse ha aperto l’invaso del potabilizzatore di Armo che ha accolto l’acqua del Menta. Adesso manca solo la certificazione della potabilità delle acque da parte delle autorità sanitarie e poi l’acqua potrà sgorgare dai rubinetti dei reggini. Il bacino d’utenza direttamente è di circa 230.000 abitanti pari ad oltre il 40% dell’intera popolazione provinciale. Ad accompagnare Oliverio all’impianto anche il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e il commissario della Sorical Luigi Incarnato.
L’apporto idropotabile del sistema idrico del Menta sarà fondamentale innanzitutto per garantire da una parte la copertura delle carenze per l'area comprendente i comuni calabresi costieri dell’area dello Stretto, in modo diretto Reggio Calabria, Campo Calabro e Villa S. Giovanni, ed in modo indiretto Fiumara e Scilla a nord, Melito Porto Salvo, Montebello Ionico, Motta San Giovanni e San Lorenzo a sud. In secondo luogo la nuova modalità di rifornimento idrico consentirà di dismettere tutti i pozzi, oggi ancora in attività che, per effetto della risalita del cuneo salino, manifestatasi a partire dalla fine degli anni ’80, erogano acqua con concentrazione salina ben al di sopra dei limiti di legge previsti per acque destinate al consumo umano, e che quindi necessitano di costosi trattamenti di desalinizzazione. Già con la sola messa in esercizio dell’adduzione iniziale del bypass sarà possibile dismettere quasi interamente i pozzi ad elevata concentrazione di cloruri, immettendo oltre 9,5 milioni di metri cubi all’anno di acqua di ottima qualità e risparmiando inoltre circa 7 GWh/anno (oltre un milione di euro l’anno).
«I lavori – ha spiegato Mario Oliverio ai cronisti – sono iniziati negli anni 80 e sono stati interrotti nel 2011. Noi abbiamo ripreso questo cantiere nel 2015, subito dopo la mia elezione, con l’obiettivo di portare l’acqua del Menta al servizio della città di Reggio Calabria. In questi anni abbiamo lavorato in silenzio. Dopo 35 anni possiamo finalmente dire che l’obiettivo è stato realizzato e siamo qui per dire che l’acqua è arrivata al potabilizzatore. Adesso ci vorranno poche settimane per espletare tutte le procedure previste dalla legge necessarie che devono essere esperite dagli organi sanitari competenti che dovranno certificare la potabilità dell’acqua che, peraltro, è eccellente. Naturalmente non spetta a me definire date. Io posso solo dire che noi abbiamo fatto quanto dovevamo fare, portando l’acqua alle porte della città, pronta ad essere immessa nei serbatoi e nella rete e messa a disposizione dei cittadini che potranno così godere di un’acqua pura, cristallina e non salina. Ora tutte le opere sono state eseguite e completate. L’impianto è, quindi, pienamente disponibile»
«È un fatto – ha rimarcato il presidente della giunta regionale – che possiamo definire, senza alcuna esagerazione, storico perché la città di Reggio Calabria ha patito per decenni la mancanza di acqua di qualità. Ai cittadini voglio solo dire che gli impegni che si assumono vanno rispettati e questo è uno dei tanti impegni che noi abbiamo assunto e rispettato».
Ma i benefici per la città di Reggio saranno diversi e alcuni anche di natura economica, come ha avuto modo di spiegare il sindaco Giuseppe Falcomatà.
«Con l’entrata in funzione della diga potremo procedere alla chiusura del dissalatore con il conseguente risparmio sui costi che vengono meno e ci sarà la chiusura di diversi pozzi smettendo di andare ad infierire sulle nostre falde acquifere. Sarà una rivoluzione rispetto al modo di portare l’acqua in città che avvarrà non più per sollevamento ma per caduta. Adesso seguiremo l’iter delle analisi, sperando che tutto si possa concludere in tempi brevissimo. Consentitemi – ha concluso Falcomatà - di ringraziare il presidente Oliverio e il commissario Incarnato che su questa battaglia della diga sul Menata si sono spesi personalmente. Grazie alla tra enti e istituzioni siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo».
Riccardo Tripepi