Il senatore Ernesto Magorno alla fine ha ceduto alla tentazione e si è candidato a sindaco della città di Diamante. Una decisione difficile, «sofferta» la definisce lui, e c'è da credergli se si pensa che fino a sei giorni fa aveva diffuso un comunicato stampa per smentire le voci che lo volevano a capo della lista rimasta orfana del suo originario creatore, Ernesto Caselli, dopo che un malore lo aveva stroncato sul divano di casa sua una settimana prima del voto.

 

Poi c'era stato un comizio pubblico, durante il quale l'ex segretario regionale del Partito Democratico aveva avanzato una candidatura a consigliere comunale lasciando l'onere di guidare la squadra al giovane avvocato Achille Ordine, che a un certo punto ha fatto un passo indietro rimescolando le carte. Finanche ieri sera, al suo rientro da Roma, dove siede tra gli scranni di Palazzo Madama, il senatore non aveva ancora preso una decisione. Poi in serata è seguita una riunione con i suoi, c'è stato un cambio tra i candidati consiglieri, l'ultima modifica a una compagine che sostanzialmente è rimasta la stessa, e finalmente, nella notte, i dubbi hanno lasciato spazio alla certezza di una candidatura che per certi aspetti è stata servita su un piatto d'argento. Pochi avrebbero voluto o saputo colmare il vuoto lasciato da Caselli e oltretutto l'avversario Marcello Pascale, professione medico chirurgo, incute più di qualche timore. Ma Magorno sindaco di Diamante lo è già stato per ben due volte e il richiamo è stato forte.

La firma questa mattina in Comune

Così, accompagnato dalla moglie Francesca Casella, l'esponente del Pd, dal luglio scorso anche componente del Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si è recato in Comune per apporre la firma sul documento che ha ufficializzato la sua (ri)scesa in campo nella comunità altotirrenica. La lista si chiamerà "Uniti per te".

Lo abbiamo incontrato e raccolto le sue dichiarazioni a caldo: