Di Maio accetta la sconfitta, “incorona” Aiello candidato governatore e ribadisce il no al Pd. Pochi minuti dopo l'esito della consultazione su Rousseau, con il 70% dei votanti che hanno scelto di correre alle Regionali di Calabria ed Emilia Romagna, il capo politico nega di essere stato sfiduciato dagli iscritti e prova a tracciare la linea del Movimento per il prossimo futuro.

«Sarò in prima linea con gli attivisti e i candidati. Ho già sentito i due delegati delle liste che si occupano delle elezioni regionali. Nelle prossime ore lavoreremo per presentare le liste».

Infatti in serata Paolo Parentela, dopo la richiesta dello stesso Di Maio e degli altri parlamentari, ha ritirato le sue dimissioni da coordinatore: Credo che sia giusto e doveroso presentarci uniti, compatti e determinati a recuperare il tempo perso».

L'endorsement per Aiello

Per quanto riguarda la Calabria, Di Maio spiega che «c'è un candidato civico che abbiamo presentato e che sosterremo come candidato del Movimento 5 stelle». Il riferimento è al docente dell'Unical Francesco Aiello, che – salvo clamorosi ripensamenti – dovrebbe essere il frontman pentastellato alle Regionali.

«Stasera – dice ancora il ministro degli Esteri – il Movimento 5 stelle ha dato un'altra prova di democrazia. Siamo l'unica forza politica in grado di consultare i propri iscritti su temi così importanti in così poco tempo. Il movimento ci sarà, il 70% dei nostri iscritti ha chiesto di presentarci e questo è un risultato importantissimo. Nel Movimento c'erano diverse linee di pensiero rispetto al fatto che servisse una pausa dalle elezioni per poter fare gli Stati generali a marzo. Gli iscritti ci hanno detto di presentare le liste in Emilia Romagna e in Calabria. Questa risposta chiede al Movimento di andare avanti come un treno».

«Io non lo so quale sarà il risultato, sicuramente saranno campagne elettorali difficilissime, ma noi – sottolinea Di Maio – ce la metteremo tutta ancora una volta. Dobbiamo essere felici di questo risultato, perché ancora una volta certifica che il Movimento non ha paura, non si lascia intimidire, non si ferma, va avanti».

«Da soli»

Di Maio ricorda inoltre di aver parlato con tutti i parlamentari e i consiglieri regionali di Calabria ed Emilia, tutti concordi sul no a un nuovo patto giallorosso: «Siamo tutti d'accordo, andremo da soli in Calabria e in Emilia. Questo risultato ci ricorda che il Movimento è una terza via, un'alternativa ai due poli».

Quanto alla possibile sfiducia nei suoi confronti, Di Maio minimizza: «Ho chiesto agli iscritti cosa si dovesse fare perché il tema aveva diverse visioni. Io ho detto che per fare gli Stati generali a marzo serviva un po' di tempo e quindi non eravamo in grado di presentarci in Calabria ed Emilia. Gli iscritti hanno votato per fare gli Stati generali, ma evidentemente non hanno questa urgenza».

Parentela: «Ora uniti»

Per i parlamentari calabresi è un netto trionfo. «Con il 70,6% dei 19.248 votanti – sottolinea Parentela –, ha vinto la linea della partecipazione del Movimento 5 Stelle alle Regionali della Calabria e dell’Emilia Romagna. Ciò significa che il quadro delle emergenze che noi parlamentari dei rispettivi territori abbiamo riassunto nelle ultime ore ha concorso a convincere la base ad affrontare la sfida elettorale del prossimo 26 gennaio, che sarà molto impegnativa e richiederà la massima collaborazione di tutti: degli eletti 5 Stelle, degli attivisti, dei simpatizzanti e di quanti, al di là dei colori della politica, credono nel cambiamento della Calabria e lo attendono da tempo».

«Ringrazio i colleghi, i consiglieri comunali 5 Stelle e il nostro capo politico – aggiunge – per la stima che mi hanno espresso e ritiro le dimissioni perché credo che sia giusto e doveroso presentarci uniti, compatti e determinati a recuperare il tempo perso. Ora dobbiamo coinvolgere e convincere i tantissimi calabresi onesti della bontà delle nostre proposte e della capacità, che abbiamo, di ricostruire la Calabria partendo dall’ascolto, dall’umiltà, dall’esempio e dalla concretezza».

«Ha vinto il Movimento»

Esulta anche il deputato Francesco Forciniti, tra i più duri rispetto alla linea imposta dai vertici del Movimento: «Stasera ha vinto chi non guarda i sondaggi, chi non fa calcoli, chi non pensa più del dovuto agli equilibri di palazzo, chi non ha paura di assumersi le proprie responsabilità, chi non scappa quando c'è da metterci la faccia, chi crede ancora nei suoi mezzi e nella sua visione, chi non teme la fatica dell'affrontare le difficoltà rimboccandosi le maniche quando sarebbe più facile rimanere a casa al caldo. In breve, stasera ha vinto il Movimento 5 Stelle. Certo, questo danno di immagine poteva esserci risparmiato semplicemente evitando di mettere ai voti una decisione che appariva persino scontata a chi non ha mai perso il contatto con la realtà. Ma ormai è andata così: vorrà dire che lavoreremo il doppio per fare capire che sui territori siamo ancora motivati e non abbiamo mai smesso di credere nel cambiamento».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il parlamentare Francesco Sapia: «Ha vinto il cuore e l'anima del Movimento 5 stelle. Daje Calabria ed Emilia Romagna».

Entusiasta anche la senatrice Bianca Laura Granato: «Combatteremo, non ci risparmieremo per espugnare la roccaforte della corruzione e del malaffare che impedisce al nostro territorio di decollare. Sappiamo che sarà dura, ma uniti ce la faremo».

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