L'avvocato e rappresentante del Codacons preferisce parlare di incompiute al contrario dei suoi avversari impegnati a stigmatizzare trasformismi e tradimenti
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La campagna elettorale per le Comunali di Catanzaro del prossimo 12 giugno sta ormai entrando nel vivo e del resto non potrebbe essere altrimenti, considerato come fra più o meno un mese sarà tempo di presentare le liste e quindi di comporre in maniera definitiva le coalizioni che comunque già adesso sono delineate per circa il 90% del loro assetto complessivo.
Manca ancora qualche tassello, però. E non si tratta di pezzi di poco conto nello scacchiere politico catanzarese, se si pensa ad esempio alla collocazione di Fratelli d’Italia e del gruppo che si richiama alle posizioni del consigliere regionale Antonio Montuoro. C’è tuttavia chi il suo percorso lo farà nel solco di una strada tracciata con un obiettivo chiaro e un altrettanto preciso modo di proporsi ai cittadini: è il caso del fronte, caratterizzato per una chiara e condivisa matrice di sinistra anche marcata, che sostiene la candidatura a primo cittadino di Francesco Di Lieto.
Il riferimento è all’avvocato noto in città, anche e soprattutto, per essere un rappresentante di primo piano del Codacons, che alle Amministrative 2022 sarà supportato dal movimento locale Calabria Resistente e Solidale, da quello nazionale Potere al Popolo e da un partito tradizionale come Rifondazione Comunista nato all’indomani del superamento dello storico Pci, passaggio quest’ultimo di fatto consumatosi al congresso della Bolognina, con la costituzione del Pds e la “svolta epocale” voluta dall’allora segretario Achille Occhetto.
Ma al di là dell’area che sostiene Di Lieto, a cui si era oltretutto ipotizzato sulla base di alcuni segnali come potesse guardare con grande interesse pure una forza quale Dema (di cui è leader l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris) sembra come premesso esplicita la sua maniera di portare avanti il progetto di governo del capoluogo concentrandosi su tutte le grandi lacune - sempre dal punto di vista dilietiano, sia chiaro - dell’Amministrazione in carica. Affermazione che potrebbe apparire scontata, ma che non lo è affatto in un contesto in cui finora si sente parlare soltanto delle scelte personali e in particolare di schieramento di questo o quell’altro esponente politico con una serie di continue accuse di trasformismo, incoerenza e addirittura tradimento, a quanti hanno cambiato casacca. Una constatazione che non vale però per Di Lieto. E per capirlo basta dare un’occhiata ai post pubblicati sui profili social dello stesso aspirante primo cittadino. Che fanno peraltro il paio con le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa.
Si denota insomma un approccio che si concentra molto poco sugli avversari e sulle loro nuove collocazioni, pure non risparmiati nei commenti ma per motivi differenti, e si concentra parecchio di più su alcuni temi chiave che sono effettivamente oggetto di riflessione e anche di aspre critiche della gente comune in cima ai Tre Colli. Il riferimento è a opere fondamentali per il profilo del capoluogo quali, su tutte, il porto. Un’infrastruttura chiave, rispetto a cui va rimarcato come per una serie di motivi finora non siano stati avviati gli interventi di realizzazione malgrado siano stati pianificati da anni e anni, ma sulla quale è viceversa stato dato impulso ad alcune inchieste da parte della magistratura. Ma nel mirino facebookiano di Di Lieto, per così dire, negli ultimi giorni anche la questione della ristrutturazione dell’ex gasometro. Il dirigente del Codacons pare dunque nutrire interesse quasi esclusivamente per i grandi temi della città.