VIDEO | L’ex parlamentare del M5s: «Qui torno volentieri, da giovane facevo l’istruttore di tennis nei villaggi turistici». Poi dice di non avere nostalgia del Palazzo: «Potrei dimenticare la politica ma i miei figli mi chiedono che futuro avranno…»
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Il ritorno in Calabria è sempre un piacere «perché qui da giovanissimo ho iniziato a fare l’istruttore di tennis nei villaggi turistici». Di certo Alessandro Di Battista non ha perso il rapporto, per così dire, sentimentale con la gente. La platea è piena nell'albergo di Catanzaro Lido dove l'ex parlamentare del M5s ha convocato simpatizzanti e società civile per un incontro con la sua associazione Schierarsi.
L’ex dirigente pentastellato ha ribadito di non avere alcun nostalgia del Palazzo dove tutti continuano a fare i propri giochetti: «Potrei anche dimenticare completamente la politica – ha aggiunto – se non fosse per i miei due figli di 8 e 5 anni che mi richiamano a riflettere su come possiamo migliorare il presente e il futuro loro e di tutti gli altri bambini e giovani italiani».
Catanzaro, Alessandro Di Battista: «Schierarsi potrebbe diventare un partito»
C’è molta curiosità attorno a Schierarsi e Di Battista nella tappa calabrese prova a contestualizzare: «Siamo un movimento culturale ma siamo crescendo parecchio e non escludo ha fatto che se dovessimo accorgerci di numeri importanti potremmo diventare un partito politico. A quel punto presentarmi alla gente mi farà stare con la schiena dritta e lo sguardo fiero della persona affidabile perché ho rinunciato a tante comodità economiche e incarichi per rispettare il mio credo politico e morale».
Di Battista a Catanzaro: «Il M5s è una pagina chiusa»
Dopo la rinuncia alla (ri)candidatura e il successivo addio ai Cinquestelle, Di Battista considera quel passato una pagina archiviata: «Il Movimento è stata una bellissima esperienza ma appartiene alla mia vita passata, adesso sto guardando avanti».
Il presente è Schierarsi e la scelta è quella di fare politica «al di fuori delle istituzioni e lo facciamo senza denaro pubblico per tentare di migliorare il nostro Paese anche assumendo posizioni scomode».
Di Battista in Calabria: «Meloni ha consenso ma sui grandi temi è debole»
Il passaggio ai temi nazionali è inevitabile. Di Battista riconosce che «Giorgia Meloni ha ancora consenso grazie a indubbie capacità, ma anche nonostante alcuni palesi fallimenti nascosti grazie ad "armi di distrazione di massa”». L’opposizione, invece, è così «debole che molti cittadini hanno smesso di votare anche perché le decisioni più importanti vengono prese da consigli di amministrazione di banche, da lobby e case farmaceutiche industriali: è inevitabile che cresca lo scetticismo». Non comanda la politica e l’ostentazione di decisionismo da parte del Governo serve più alla macchina del consenso che a indirizzare davvero il futuro del Paese. Sono altri i poteri che contano: «Il sistema finanziario è molto forte, molto più forte anche di Meloni».