«Quanto emerso dall’inchiesta denominata Scirocco, del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica e del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, restituisce la misura di come le nostre preoccupazioni siano sempre state fondate». Così l’eurodeputata del Movimento Cinquestelle Laura Ferrara in una nota di commento sull’operazione che ha portato all’esecuzione di diverse misure cautelari per illeciti nel settore depurativo calabrese.

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«Mai sarebbero potuti bastare i miliardi europei spesi dal 2000 ad oggi a restituire un mare limpido e, di conseguenza, tutelare la salute dei cittadini, - spiega l'europarlamentare dei Cinquestelle - se a monte le gare al ribasso contribuivano al malfunzionamento degli impianti e allo sversamento in mare e sul terreno dei fanghi».

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«La giustizia farà il suo corso e saranno accertati gli illeciti, nel frattempo le istituzioni garantiscano l’avanzamento del cronoprogramma circa l’ammodernamento e la riqualificazione degli impianti, sul quale registro ancora forti ritardi, così come è possibile verificare dal canale ufficiale della depurazione regionale, “Banca dati depurazione Calabria” il cui ultimo aggiornamento risale al 27 luglio 2022. Da come riportato gli interventi che risultano collaudati sono davvero esigui, al contrario, fin troppi risultano ancora in fase di progettazione o ancora peggio in fase di affidamento dei lavori.

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«Concretizzare gli investimenti nel settore depurativo dovrebbe concorrere a sanare le tre procedure d’infrazione (2004/2034, 2014/2059 e la 2017/2181) che interessano l’Italia e per le quali la Calabria è presente con un largo numero di agglomerati. Da ciò - è bene ricordarlo - dipende, non solo la salute dei nostri mari e quindi anche l’economia della nostra terra a vocazione turistica, ma anche, e soprattutto, la salute dei cittadini», conclude Ferrara.