Fa discutere ancora prima della ratifica del Consiglio dei Ministri l’indicazione offerta da Saverio Cotticelli, per il ruolo di direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Cosenza. L’incarico è in procinto di essere affidato a Daniela Saitta, commercialista, 57 anni, messinese trapiantata a Roma, un curriculum lungo quanto un libro, ma privo di specifiche esperienze nel settore della salute. Un particolare che non è sfuggito ad Eugenio Corcioni. Il presidente provinciale dell’ordine dei medici ha preso carta e penna per chiedere al Commissario in base a quali requisiti fosse stata orientata la scelta.

Più esperta di fallimenti che di salute

«Nell’ambito del profilo di Daniela Saitta – ha dichiarato Corcioni al nostro network – non abbiamo trovato nessun riferimento alla sanità, ma incarichi più o meno prestigiosi legati ai fallimenti. Cotticelli per la verità non mi ha risposto, allora ho indirizzato la missiva al Premier Conte». Sarcastico poi il commento sugli effetti del Decreto Calabria: «Difficile fare peggio di così. Pensavo che almeno, all’atto dell’approvazione, ci fosse già pronta una lista di manager, una squadra di direttori generali adeguata, invece si sta perdendo quasi un anno, spezzettando le nomine. Una gestione disastrosa, anzi offensiva nei confronti dei cittadini calabresi e degli operatori che comunque, tra incredibili difficoltà, mandano avanti la baracca».

La provocazione

Il presidente dell’Ordine provinciale dei medici di Cosenza poi, lancia una provocazione: «Con i commissari nominati dal Governo il debito è lievitato e non di poco. Allora mi chiedo per quale motivo questo debito debba essere pagato dai calabresi». Ecco l’intervista: