L’ex componente della direzione regionale del partito controbatte a muso duro al commissario dem che aveva accusato «chi dall’esterno vuole distruggere il Partito democratico». «Non sono un “Pierino” qualsiasi. Con chi ce l’hai? Fai i nomi» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Continua il botta e risposta all'interno del Pd calabrese, in vista del congresso di gennaio in cui verranno eletti il segretario regionale e quelli delle cinque sezioni provinciali. «C'è chi vuole distruggere il partito», aveva detto l'attuale commissario regionale, Stefano Graziano dopo che Sergio De Simone, ex componente della direzione regionale Pd, ha affermato che i vertici regionali e provinciali del partito sono già stati decisi a Roma, fornendone anche i nomi.
Con una lunga nota ora, De Simone replica duramente alle affermazioni di Graziano.
La nota di De Simone
«Caro Graziano, ancora una volta tenti di sviare le questioni da me poste. Potevi limitarti a dire che le domande non avevano fondamento, che quello da me sostenuto non era di tua conoscenza e forse altro. Invece, come accade da quando sei commissario, tendi a derubricare le questioni politiche e di sostanza a scontro personale, omettendo il merito dei problemi posti. Parli come sempre con linguaggi cifrati e sostieni che qualcuno non vuole i congressi.
Certamente le mie domande non contenevano nessuna richiesta esplicita o implicita di rinviare il congresso, ma invece ponevano un problema serio che va oltre la Calabria e cioè se i congressi erano di competenza degli iscritti e militanti calabresi; oppure se le decisioni spettavano e spettano a Roma, alle aree (correnti) del partito.
Certamente non sei tu a stabilire se ci debbano essere o meno candidature alternative nelle assisi congressuali, né stabilire il merito del confronto politico che più candidature prospettano, almeno questa libertà lasciamola agli iscritti al Pd calabrese. Ti ricordo, per futura memoria, a proposito dell’invito a candidarmi, che nell’ultimo congresso regionale svoltosi in Calabria nel 2014 presentammo insieme ad alcuni compagni una mozione diversa dalle tre mozioni Nazionali denominata “la Calabria ai Calabresi” in rottura con coloro che tu chiami, sbagliando, “Capo Bastoni” e nella provincia di Cosenza raggiungemmo quasi il 10%.
In merito al ruolo svolto ed i meriti avuti in quanto commissario ed il fatto di “avere trovato un disastro” in Calabria, i risultati elettorali dal momento della tua venuta raffrontati con i risultati delle elezioni precedenti, sono gli unici giudici obiettivi a riguardo. Provincia di Cosenza: elezioni europee 2019 Pd voti 53.205 - 17,44%; europee 2014 voti 114.716 - 37,29%; regionali 2014 Pd voti 65.663 - 22,10% + Dp voti 26553 - 8,94%; regionali 2021 voti 34.653 - 11,98 %.
Mi accusi di voler distruggere il partito nel quale sono iscritto e milito da sempre, mentre invece sono tra coloro che, nonostante i guasti che sono stati prodotti ed i danni compiuti nei confronti del Pd calabrese, ha mantenuto la sua iscrizione e militanza. Sarebbe interessante conoscere gli iscritti al Pd negli anni in cui sei stato commissario ed il numero delle sezioni che si sono “chiuse” durante questo periodo, oltre il commissariamento di quasi tutte le federazioni della Calabria.
Sul tesseramento calabrese e di altre Regioni stendiamo un velo pietoso perché continueremo solo a far danni non solo al Partito di Calabria. L’unica osservazione che posso permettermi è che i rapporti tesserati iscritti erano e sono oggi uguali a quelli di ieri. Elezioni regionali provincia di Cosenza 2014 Pd + Dp 97.000 voti, 10.000 iscritti; elezioni regionali provincia di Cosenza Pd 34.000 voti oggi quasi 3.000 iscritti.
A proposito di “qualcuno che sta fuori, che ha lavorato per distruggere il Partito democratico che vuole continuare a danneggiarlo” faresti bene, così come ho fatto io, a fare nome e cognome.
Fermo restando che moltissimi dei collaboratori, amici e sostenitori di Oliverio oggi è tutta gente che ti sostiene e ti ha sostenuto ed ha collaborato con te nel ruolo di commissario i cui risultati, attenendoci alla matematica, purtroppo non son certo lusinghieri.
Infine ancora una volta ti invito ad un linguaggio consono e quindi diverso da quelli usati nei colloqui avuti con Tansi. Perché come tu sei l’ingegnere Graziano io sono il dottor De Simone e non certamente né “Pierino” né il “Pasquale” di Totò disposto a prendere schiaffi da te.
Bisogna avere rispetto della Calabria, dei Calabresi e degli iscritti al Pd.