Per il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale la vicenda venuta a galla con l'inchiesta della Procura di Catanzaro dimostra l'inefficacia dell'azione di governo: «Episodio che completa un quadro desolante»
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«Ascoltare Galletta, De Sarro e De Filippo (intercettati dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell' inchiesta sul taroccamento dei posti letto per evitare la zona rossa) mentre prendono letteralmente in giro il commissario Roberto Occhiuto rappresenta una delle pagine più deprimenti della già umiliante storia della sanità di Calabria. Davvero una bruttissima vicenda...». Così, in una nota, il gruppo Pd in consiglio regionale a proposito dell'interdizione e delle misure restrittive richieste e ottenute dalla procura di Catanzaro.
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«Uno spettacolo deprimente che testimonia quanto da noi molto tempo sosteniamo: non basta una ottima macchina di comunicazione, non bastano le dirette Facebook per diventare credibile, forte e autorevole verso i calabresi e persino verso i dirigenti da lui scelti. Questa vicenda mette a nudo tutti i limiti dell'azione di governo targata Occhiuto. D’altronde il mancato decollo di Azienda zero la dice tutta sui limiti della governance che guida la sanita calabrese oggi».
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«Serve a poco oppure è persino peggio analizzare il riscontro nelle intercettazioni in cui Occhiuto sollecita con veemenza la funzionalità di quei posti letto così da evitare la zona rossa - continua la nota -. Serve a poco perché, come è noto, erano posti finti, taroccati, senza letti né materassi». «Ecco perché la vicenda è complessivamente più grave del solito - conclude la nota -. Perché al desolante quadro complessivo della sanità di Calabria e della sua scarsissima funzionalità si aggiunge il "dipinto" di un Commissario che non viene ascoltato, rispettato, temuto e che, evidentemente, confonde l'autoritarismo con l’autorevolezza. E se a ciò aggiungiamo che spetta al Commissario l’onere e l’onore non solo dell’indirizzo, ma anche del controllo il quadro diventa ancora di più complesso...».