Si potrebbe dire: la fantasia al potere. Ma nulla a che vedere con il motto sessantottino. Questa “fantasia” è probabilmente destinata a durare solo il tempo di una tornata elettorale. Non mancano infatti nomi e simboli bizzarri tra i 101 contrassegni politici depositati ieri entro le 16 al Viminale, per concorrere alle elezioni politiche in programma il 25 settembre. Nel 2018 furono due in più, 103, ma alla fine il ministero dell'Interno ne ammise solo 75.

Dunque, anche questa volta ci sarà di certo una sforbiciata. Entro la mezzanotte del 16 agosto, infatti, verranno notificati gli ammessi e i ricusati, poi saranno concesse altre 48 ore per presentare le eventuali integrazioni, modifiche richieste, o ricorsi. Poi la parola passerà alla Cassazione, che avrà quindi altri due giorni per decidere sugli eventuali ricorsi. Infine, entro il 20 agosto il ministero dell'Interno comunicherà alle Corti di Appello i nomi dei rappresentati per le liste. Dopodiché i partiti promossi dovranno presentare, il 21 e 22 agosto, la lista dei candidati nei tribunali e nelle Corti d'appello dei capoluoghi. E si entrerà nel rush finale dell’ultimo mese.

Simboli e nomi più curiosi

Tra i simboli depositati ieri, alcuni spiccano per fantasia, appunto. C’è, ad esempio, il Partito della follia, che in un momento storico come quello attuale potrebbe avere indubbiamente un suo appeal. Anche se poi, in piccolo, è specificato che ci si riferisce alla follia “creativa”. Animatore della formazione è Cirillo Follia, un ex radicale che ha dichiarato di essersi ispirato alle parole di Steve Jobs (“Stay hungry, stay foolish”, Siate affamati, siate folli).


C’è anche chi ha provato a tirare per la giacchetta il premier Mario Draghi, depositando il simbolo di “Italiani con Draghi”. Un sostegno forse troppo esplicito, visto che da Palazzo Chigi si sono affrettati a comunicare che non ne sapevano nulla. Una inevitabile presa di distanza che ora potrebbe costare l’annullamento del simbolo per scarsa trasparenza.

 

In campo sono scesi anche i Poeti d’Azione, un movimento che nel simbolo ostenta una spada e una penna incrociate, da sempre in competizione su chi ne ferisce di più.

Non manca il partito "Vita", rappresentato da una donna stilizzata (forse l’Italia stessa), con le gambe che si trasformano in radici e le braccia che diventano una chioma tricolore.

C’è anche il partito "Free", che – come si deduce dalla grafica esplicita – si ripromette di prendere a calci i bugiardi, con un omino stilizzato che fa rotolare come un pallone la testa di Pinocchio.

Più inquietante il simbolo di “Panzironi per Rivoluzione Sanitaria”, l’imprenditore famoso per essere l'ideatore e il promotore del regime alimentare Life 120 (considerato privo di validazione scientifica e oggetto di un procedimento da parte dell'Agcom che è costato a Panzironi una multa di 265mila euro, confermata dal Tar). Incorniciata dal Tricolore c’è addirittura una ghigliottina. Come dire: diamoci un taglio. Definitivo.