Scardinate le classiche contrapposizioni politiche. Nella città del patrono della Calabria una parte del Pd e Fdi sostengono Politano, a Mormanno democrat e Fi flirtano per Pappaterra
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Difficile trovare sconfitti nelle dichiarazioni post-elettorali. L’esito del voto nel cosentino però è abbastanza netto e segna un dato inequivocabile. I partiti tradizionali sono stati terrorizzati dal giudizio degli elettori al punto da non presentarsi con i propri simboli se non in casi sporadici. La Lega, per fare un nome, ha totalizzato 11 voti complessivi tra Carpanzano, Plataci e Castroregio.
La giustificazione, fatta con lo stampino bi-partisan, è che nei piccoli comuni contava altro. E quindi capita che a Paola Pd e Fdi (senza dirlo ufficialmente) vadano a braccetto al ballottaggio strizzando l’occhio a Politano, mentre a Mormanno i democrat flirtino con FI a sostegno di Pappaterra (eletto sindaco). Sono i due casi più eclatanti di uno scacchiere bruzio dove le pedine non hanno i classici colori bianco e nero, ma si muovono tra mille sfumature.
«Se il candidato appartiene alla nostra area, per noi va bene» afferma a riguardo il segretario del Pd cosentino Vittorio Pecoraro. Il fresco vincitore del congresso sostiene che i democrat escano rafforzati da questa tornata di elezioni amministrative «che vede un consolidamento del centrosinistra in tutti i comuni al voto». Parole molto simili a quelle del caprogruppo di Forza Italia alla Provincia Eugenio Aceto che si dice «soddisfatto perché c’è un centrodestra che sta recuperando terreno ascoltando i bisogni dei cittadini». Angelo Brutto di Fratelli d’Italia viaggia lungo lo stesso solco: «Cresciamo ed è qualcosa che reputavamo fondamentale».
Paola nervo scoperto a destra
Aceto ritiene aperta la partita ad Acri dove il centrodestra si è presentato unito (quasi un unicum, ndr) a sostegno di Zanfini. Certo, Capalbo è favorito, ma averne scongiurato l’elezione al primo turno è considerato un passo in avanti. «Se avessimo fatto lo stesso a Paola - aggiunge commentando la buona performance al primo turno di Emira Ciodaro - avremmo già messo un punto alla questione. FdI in Calabria non ha ottenuto i numeri del resto del Paese, l’esempio è Catanzaro».
Brutto è di parere opposto ed offre un’altra lettura. «Su Paola, se si fa un’analisi corretta del voto, salta fuori che si è rimasti ancorati a linguaggi e politiche del passato. Noi non andiamo a traino di nessuno, sia chiaro, ma vogliamo essere protagonisti sui territori e in Calabria i dati sono in linea col trend nazionale».
Aceto: «Nei piccoli comuni scardinate le classiche contrapposizioni»
Il consigliere provinciale azzurro va poi nel dettaglio: «Forza Italia guadagna consiglieri ovunque - aggiunge -. Ad Amantea l’endorsement che Gianluca Gallo ha dato al nuovo sindaco Pellegrino ha palesato lungimiranza. Nei piccoli comuni abbiamo cercato di sancire alleanze per i cittadini scardinando la classica contrapposizione dei partiti. In un periodo così difficile post-pandemia non si poteva fare diversamente. Arrivare a 56 voti dalla vittoria a Fagnano o a 111 a Luzzi rappresenta concreti passi in avanti rispetto al passato. Adesso, nei ballottaggi di Acri e Paola, spero che gli elettori scelgano di cambiare e di completare un percorso partito con la regione, continuato con la Provincia e che si concluderebbe con i due municipi».
Pecoraro: «Il nostro lavoro non è finito»
«Vinciamo a Luzzi con Umberto Federico, a Saracena con Renzo Russo, a Mormanno con Paolo Pappaterra, a San Sosti con Vincenzo De Marco, a San Lucido con Cosimo De Tommaso e ad Aiello Calabro con Luca Lepore». Vittorio Pecoraro passa in rassegna le affermazioni dei democrat. «Un quadro positivo che racconta che per fare un centrosinistra vincente e convincente serve un PD forte, unito e radicato. Adesso - chiude - tutti a lavoro per sostenere i nostri candidati al ballottaggio: Pino Capalbo ad Acri e Giovanni Politano a Paola».
Brutto: «Da Praia parte una rivoluzione»
Il focus di Fratelli d’Italia è su Praia a Mare. «Da lì, grazie alla netta affermazione di Antonino De Lorenzo, può partire la nostra rivoluzione – conclude Brutto -. A Fagnano Castello celebriamo la vittoria di Raffaele Giglio, a Trebisacce Claudio Roseto ha fatto il carico di preferenze nella lista vincente. Negli altri centri, anche non strappando il successo, incrementiamo considerevolmente il numero dei rappresentanti nei Consigli comunali. A Mormanno passiamo da 1 a 4 e siamo andati bene anche Belvedere. Su Acri, poi, è stato fondamentale il contributo dato dai nostri iscritti. Zanfini è al secondo turno anche grazie all’apprezzamento degli elettori per i nostri candidati, come ad esempio il consigliere provinciale Salvatore Palumbo».