Il semaforo verde dato ieri dal Consiglio dei ministri al decreto legge per l’election day, che fissa le elezioni europee all’8 e 9 giugno con possibilità di svolgere contestualmente amministrative e regionali, è accorpato al provvedimento che modifica anche i limiti per i mandati ai sindaci. Tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato ogni vincolo. Con il beneplacito degli elettori, si potrà occupare la poltrona più importante di un piccolo municipio a vita o quasi. In tutto ci saranno 135 centri della nostra regione che rinnoveranno il proprio Consiglio comunale. In provincia di Cosenza saranno 64, di Reggio Calabria 27, di Catanzaro 19 e di Vibo Valentia 14 e di Crotone 11.

Il cambiamento più significativo, tuttavia, in Calabria riguarda nell’immediato sette città pronte ad andare al voto in Primavera e comprese nel range di cui sopra. Cinque sono nella provincia di Cosenza, una in quella di Catanzaro e una in quella di Reggio Calabria. Tutti i sindaci che hanno accettato di commentare le novità legislative sono d’accordo su un punto: il vincolo dovrebbe essere eliminato anche ai livelli superiori, così da conferire solo al popolo la possibilità di scegliere i propri amministratori.

Leggi anche

Il sindaco leghista di Crosia può ricandidarsi

Ad esultare sui social e nell’Urbe c’è la Lega che ha puntato forte sulla modifica della normativa in essere. Le dichiarazioni sulle agenzie dei salviniani non si contano, ma sullo Ionio cosentino c’è un esponente del Carroccio con la fascia tricolore che potrà così valutare se chiedere ancora fiducia ai cittadini oppure no.

Antonio Russo, sindaco di Crosia (9.630 abitanti) non ha dubbi: «Credo che i sindaci siano tutti d’accordo con questa modifica - ha detto -. Dà la possibilità di proseguire un’azione programmatica sul territorio di riferimento. Laddove è previsto il ballottaggio il ragionamento potrebbe cambiare, ma di base non sarei ostile neppure perché alla fine sono i cittadini che premiano o meno l’operato di chi li governa. Se mi ricandido? Siamo a ridosso di una campagna elettorale già impostata, ma non escludo nulla nonostante discorsi già avviati, con gli alleati di centrodestra, su una nuova e competitiva squadra». 

Villapiana, Montalti: «Sono un vecchio democristiano, ho la politica dentro»

Restando ancora sullo Ionio in provincia di Cosenza, ma più a nord, tornerà al voto anche il comune di Villapiana (5.439). Non si sa ancora, però, se a scadenza naturale del secondo mandato di Paolo Montalti, considerato che non mancano le scosse telluriche in Consiglio.

«Sul principio dell’abolizione del vincolo sul terzo mandato io concordo da sempre - ha evidenziato -. Tuttavia ritengo che serva equità e conformità per chi svolge una funzione pubblica. Nella storia di un paese democratico come il nostro a scegliere è l’elettore, anche se per accedere in Parlamento abbiamo da tempo i listini bloccati. Rivedrei questo onestamente, perché spesso i parlamentari, non tutti, avvertono la necessità di compiacere il capo del proprio partito una volta a Roma e dimenticano i territori. Il rapporto preferiscono intrattenerlo con i vertici dello schieramento di appartenenza invece che con chi li ha spediti in Parlamento. Io sono un vecchio democristiano, ma la passione per la politica è ancora viva: non sarei sincero a dire che non valuterò la ricandidatura. È più forte di me, nonostante l’età».

I casi di Mendicino e Spezzano Albanese

A Mendicino (9.208) sono già stati ufficializzati due aspiranti sindaci, potrebbe scompaginare i piani delle liste civiche Antonio Palermo. Ha amministrato negli ultimi 9 anni, dimettendosi in estate tra mille polemiche. Non ha inteso commentare le novità riservandosi nel caso di esporsi in un secondo momento. A Spezzano Albanese (6.636) si profila una campagna elettorale infuocata, considerato che appare molto probabile che Ferdinando Nociti scenderà nuovamente in campo. Transitato in Azione di recente, è stato eletto in Provincia e sostiene Rosaria Succurro di cui due anni fa fu competitor.

Mariotti: «Ancora candidata a San Marco Argentano? Se me lo chiedesse la coalizione…»

A San Marco Argentano (6.942) c’è Virginia Mariotti che terminerà a breve il suo secondo mandato. Al netto delle novità provenienti dalla capitale, potrebbe dare disponibilità ad amministrare ancora per i prossimi cinque anni. Nelle prossime settimane, ad ogni modo, verrà presa una decisione definitiva così da iniziare nel caso la campagna elettorale. «Non sono certo in disaccordo con quanto stabilito in Consiglio dei ministri - ha spiegato ai nostri microfoni -. Sono i cittadini che a dover decidere. Credo che sia opportuno, per lo stesso principio, estendere questa possibilità anche a tutti gli altri comuni, indistintamente. Se mi ricandiderò? Non lo so ancora, ma se me lo chiedesse la coalizione che mi sostiene, sarei molto combattuta».

Mauro (Sellia Marina): «Ora via l’incompatibilità tra sindaco e consigliere regionale»

A Sellia Marina (7.625), in provincia di Catanzaro, Francesco Mauro è in carica ininterrottamente dal 2014. Al pari dei suoi colleghi attendeva da un po’ la notizia proveniente da Roma, ma ha già chiaro il suo futuro. «Non sono interessato ad una ricandidatura perché sono favorevole ad un ricambio generazionale su cui la mia squadra punta molto - ha tagliato corto -. Sicuramente quanto deciso in Consiglio dei ministri è una situazione favorevole, da contestualizzare temporalmente. Mi piace evidenziare, però, che c’è ancora un’incompatibilità tra i sindaci e i consiglieri regionali, mentre non esiste tra sindaci e parlamentari. Questa cosa andrebbe disciplinata meglio, levando i vincoli in essere».

Cosentino (Cittanova): «Giusto abolire il vincolo, ma non sarò più sindaco»

Chiude il quadro, solo geograficamente, Francesco Cosentino. Il sindaco di Cittanova (9.699), provincia di Reggio Calabria, è assurto di recente alle cronache per una serie di presunte aggressioni ricevute. «Sono favorevole all’abolizione del vincolo e lo estenderei anche ai comuni sopra ai 15mila abitanti - ha spiegato -. Se non c’è per i parlamentari, non vedo perché dovrebbe esserci per gli amministratori locali. Io non mi ricandiderò, per dirla tutta non volevo fare nemmeno il sindaco. Me lo hanno chiesto e non so se lo faranno ancora, ma se dovesse avvenire declinerei la proposta. Sto subendo di tutto da 4 anni a questa parte e la mia decisione è maturata ben prima dei recenti fatti».