Il candidato alla segreteria interviene dopo la sollecitazione dell’ex governatore a farsi sentire per denunciare a livello nazionale le presunte irregolarità che si sono consumate in Calabria
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«Caro Enrico Letta, che peccato! Che peccato decidere che esistono democratici di serie A e di serie B». È l’incipit della lettera aperta che Gianni Cuperlo ha indirizzato al segretario uscente del Partito democratico, dopo una serie di sollecitazioni che si sono fatte sempre più incalzanti, affinché sollevasse a livello nazionale il caso delle presunte irregolarità che hanno caratterizzato il tesseramento in Calabria in vista del congresso del Partito democratico che dovrà incoronare il nuovo segretario.
A far traboccare il vaso e spingere Cuperlo a dare un segno esplicito di dissenso verso quanto è accaduto, è stata probabilmente la dura presa di posizione dell’ex governatore Mario Oliverio, che ieri ha stigmatizzato il suo silenzio, pur rinnovando nei suoi confronti piena stima e fiducia.
«La commissione nazionale di garanzia – continua Cuperlo rivolto a Letta e facendo riferimento proprio all’esclusione subita da Oliverio - ha ritenuto che la prevalenza della fase costituente valga solo per movimenti politici che abbiano deliberato la loro adesione al Pd e non per i singoli per i quali prevale invece la norma che vieta la loro iscrizione nonostante ne abbiano fatto regolare richiesta con la sola voglia di partecipare e dare una mano a costruire un nuovo partito più aperto e inclusivo. Quanto è accaduto in Calabria con l’esclusione dall’iscrizione al Pd di Mario Oliverio e altri esponenti è l’espressione di un partito chiuso e incapace di ricucire ferite che per quanto mi riguarda, qualunque sia l’esito del congresso, io mi impegnerò a cambiare. Questa volta per davvero».