Il “reuccio”, padre della consigliera regionale Flora, ha battezzato la sua coalizione con un nome identico al meetup 5 stelle di zona. I militanti pentastellati sull’orlo di una crisi di nervi
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In vista delle prossime elezioni comunali a Crotone, Enzo Sculco, padre protettivo e foraggiatore di voti della consigliera regionale Flora Sculco, ha tutta l’intenzione di essere presente per garantire la continuità di quella sorta di “regno” politico che lo portò ad essere additato come “reuccio di Via Firenze”.
Dopo aver “perso” il Presidente della Provincia Nicodemo Parrilla, arrestato nell’ambito dell’operazione Stige della Dda di Catanzaro e dopo aver perso la casella di sindaco di Crotone a seguito dell’indagine che ha colpito Ugo Pugliese (con il quale, però, erano in rotta da diverso tempo), Sculco padre ha dimostrato di essere ancora sul pezzo, elettoralmente parlando, riuscendo a far rieleggere la figlia alle scorse elezioni regionali (grazie anche alla copertura di Mario Oliverio).
Comunali in vista: social e coalizione
Con l’avvicinarsi delle amministrative non intende essere da meno per cui oltre ad una sua inedita svolta social fatta di like e dirette Facebook, si è reso protagonista di una provocazione che ha fatto sobbalzare dal tavolo il Movimento 5 stelle locale.
La novella coalizione sculchiana (formata dai DemoKRatici, Democratici e Progressisti, Crotone in Rete, Laboratorio Crotone, Araba Fenice, Popolari per Crotone, gruppo "Variante") che ha debuttato qualche giorno fa, è stata chiamata “Crotone In Movimento”. Probabilmente un dispettuccio del reuccio, dato che uno dei gruppi (chiamati in gergo grillino “meetup”) del M5S pitagorico si chiama nello stesso identico modo.
Cinque stelle rosse di rabbia
Apriti cielo, dagli ambienti pentastellati è partita immediatamente una diffida indirizzata a quei gruppi politici invitandoli “a voler cambiare il nome dell’hastag #CrotoneInMovimento, poichè lo stesso ha ingenerato confusione con il meetup CrotoneIn Movimento, così come già segnalato da molte persone”, per poi intervenire sulla stampa locale “prendendo pubblicamente le distanze dal nuovo progetto politico che fa capo al signor Enzo Sculco, anch'esso denominato Crotone in movimento in maniera assolutamente inopportuna...Registriamo questo atteggiamento come una grave scorrettezza politica”.
Grillini divisi
Insomma, è bastato un hashtag per mandare ulteriormente in crisi una casa grillina in cui le acque sono già assai agitate. Alla conferenza stampa di qualche giorno fa di presentazione del candidato Sindaco di Crotone per il M5S Andrea Correggia sono intervenuti i tre “dirigenti” (facilitatori, sempre in gergo grillino) regionali Fabio Gambino, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, oltre al deputato Alessandro Melicchio, ma non le due parlamentari crotonesi Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, da tempo vicine alle posizioni di Nicola Morra che, come è noto (anche perchè da lui esplicitato in riferimento alle ultime elezioni regionali) mira a boicottare il suo stesso Partito.
Sculco soffia sul fuoco
Quale sia il “disegno morriano” e della sua Corte sarà probabilmente più noto a Roma che tra gli sdegnati attivisti calabresi, ma il candidato sindaco grillino e consigliere comunale uscente Andrea Correggia probabilmente paga il fatto di essersi esposto pubblicamente lo scorso marzo accusando direttamente il collaboratore di Nicola Morra, tale Dario Elia, di “istigare tensione nei vari gruppi locali tanto da ammazzare l’attivismo tra i vari territori”.
Certamente tutto ciò il volpone Sculco lo sa bene e sarà per questo che, in attesa di sapere se al Partito Democratico crotonese sarà concesso di allearsi (rispetto alle ultime comunali, questa volta apertamente) con lui, si è inserito nelle crepe di un Movimento cigolante tra defezioni, candidature contrapposte di ex attivisti (Enzo Voce) e regolamenti di conti, uscendone se non (ancora?) vincitore, perlomeno, da divertito protagonista.