Proseguono gli incontri della Lega nei territori. Nei giorni scorsi, il commissario provinciale di Crotone del partito, Cataldo Calabretta, si è recato a Cotronei, accompagnato dal consigliere regionale del Carroccio, Pietro Molinaro, e al referente Lega per l’area territoriale montana del Crotonese, Nicola Daniele, per incontrare responsabili e simpatizzanti dell’associazione Cotronei Apertamente, guidata dal presidente Salvatore Mannarino.

«Vicini ai territori»

«Mai come in questo complicato momento per il Paese e per la Calabria, in particolare, la capacità di ascolto delle popolazioni locali e di vicinanza concreta alle istanze specifiche dei territori rappresenta – spiega Calabretta - la più eloquente unità di misura di una classe politica che ambisce a diventare classe di governo a tutti i livelli. Sono, questi, gli ingredienti che noi consideriamo valori aggiunti nella guida interna al nostro partito e che riteniamo irrinunciabili per poter presentarsi, così come stiamo facendo in tutta Italia e nelle cinque province della regione, come alternativa forte, credibile e affidabile nel governo della cosa pubblica».

All’incontro, ospitato nella sede dell’associazione, hanno partecipato anche i delegati del comitato Francesco Antonio Tedesco, Gabriele Costantino, Nicolino Caria e Giuseppe Capilluto che hanno colto l’occasione per sottolineare l’impegno del sodalizio nell’azione di sensibilizzazione e di radicamento della Lega nell’intera provincia e, nello specifico, in un’area come quella che vede baricentro Cotronei, importante e strategica dal punto di vista dell’offerta sanitaria, energetica e turistica. 

Incontri Comune per Comune

«Ricucire ed in molti casi, purtroppo, ricostruire quello che è il fondamentale patto sociale tra cittadini e amministratori a tutti i livelli – ha aggiunto il commissario provinciale della Lega – è una delle sfide più importanti ed entusiasmanti che abbiamo intrapreso e che vogliamo portare avanti fino in fondo in una provincia che eredita soltanto macerie e cicatrici frutto di una pratica della politica e di una concezione dello sviluppo che oggi tutti riconoscono come fallimentare».

«Incontrando associazioni e cittadini, comune per comune – conclude Calabretta – continueremo a testimoniare una visione alternativa, durevole ed eco-sostenibile di crescita di questa terra, ripartendo dalla riconsiderazione di un patrimonio identitario distintivo che per troppo tempo è stato tenuto nascosto, sottovalutato quando non barattato in cambio di devastazioni che oggi restano sotto gli occhi di tutti».