La vicecapogruppo M5S alla Camera dei Deputati invita Occhiuto ad ascoltare il grido di dolore dei sindaci dei comuni della Valle del Trionto che invocano lo stato di calamità
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«La Regione non può più permettersi di ignorare l’emergenza, dichiari lo stato di emergenza anche per la provincia di Cosenza».
Anche vicecapogruppo M5S alla Camera dei Deputati, Vittoria Baldino, entra a piedi uniti nella querelle relativa carenza idrica che sta “consumando” non solo la Valle del Trionto – quindi i comuni di Caloveto, Cropalati, Longobucco, Paludi, Crosia e Calopezzati, i cui sindaci sono già da settimane sul piede di guerra – ma più in generale tutto il Cosentino.
Un monito, quello dei primi cittadini, che la deputata eletta nel collegio di Corigliano Rossano definisce «allarmante», a causa dei disagi igienico-sanitari che la siccità sta causando.
«La Regione – spiega in una nota Vittoria Baldino – non può ignorare la richiesta dei sindaci di dichiarare lo stato di emergenza per la siccità anche per la provincia di Cosenza. Il rischio è che con l’aumento della popolazione in piena stagione estiva, i comuni siano costretti al razionamento della risorsa idrica con disagi e danni incalcolabili. Urge, quindi, che la Regione convochi un tavolo con i comuni interessati per affrontare l’emergenza».
«Rischio desertificazione»
«Come evidenziato anche dall’istituto di ricerca per la protezione idrogeologica – rivela la Baldino – per alcune aree della Calabria Ionica, analizzando le serie storiche delle misure di pioggia e dati sulle caratteristiche del suolo e della vegetazione, si è valutata la suscettibilità alla desertificazione. La frequenza degli eventi siccitosi è aumentata e questo richiede interventi della Regione non più rinviabili: dalla costruzione di invasi per trattenere l’acqua piovana – suggerisce la portavoce del Movimento Cinque Stelle – alla manutenzione e ingegnerizzazione della rete idrica, fino alla cessazione degli utilizzi impropri dell’acqua che creano problemi sia al potabile che all’agricoltura».
Per questi motivi «l’imperativo» per la Regione dovrebbe essere quello di fornire risposte utili ad affrontare la gravissima crisi idrica. «Si dichiari lo stato di emergenza per la provincia di Cosenza e si mettano in campo tutte le risorse necessarie per prevenire ulteriori disagi e danni incalcolabili. Non c'è tempo da perdere», conclude la deputata.
Campana: «Sorical perde 40 dei 100 litri immessi nelle reti»
Intanto anche a Corigliano Rossano si registrano disagi legati alle reti idriche regionali vecchie anche di settant’anni. Secondo alcune stime ci sarebbero almeno venti-trenta condotte regionali «colabrodo», su tutte l’adduttrice del Trionto, che serve – appunto – la città ionica e tutti i comuni che si sviluppano lungo ed a sud della vallata del Trionto stessa.
Secondo Giuseppe Campana, coordinatore regionale dei Verdi, «Sorical, un carrozzone in mano alla pessima politica, perde centomila litri d’acqua al secondo. Ogni cento litri d’acqua immessi negli acquedotti, quaranta vengono persi per l’obsolescenza delle reti idriche. I “primi della classe” dovrebbero occuparsi di questi problemi».