Dopo la crisi di governo innescata da Matteo Salvini il panorama politico italiano non sarà più lo stesso. Il Conte bis sull’alleanza Cinque Stelle-Pd ha già provocato fronde interne ai due partiti e la concreta possibilità che l’alleanza inedita possa ripetersi anche a livello locale, soprattutto in vista delle elezioni regionali. Anche perché correndo da soli sia i grillini che i democrat avrebbero ben poche possibilità di non soccombere davanti al centrodestra.


In Calabria si tratta di uno scenario con cui si sta misurando Mario Oliverio ormai messo da parte dai leader nazionali e regionali del partito in vista di un auspicato rinnovamento che possa favorire l’alleanza con i grillini anche nella nostra Regione. Ovviamente su un nome diverso rispetto al presidente uscente.

Chi pensa però che il passaggio di Matteo Salvini all’opposizione determini la nuova edizione del centrodestra targato Lega-Fdi-Fi si sbaglia di grosso. Anche da questa parte del campo i giochi sono tutt’altro che fatti. Lo stesso Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato è stato lapidario e ha preso le distanze da Matteo Salvini e Giorgia Meloni che hanno deciso di non prendervi parte. Non solo. Berlusconi ha ammonito gli elettori del centrodestra sull’atteggiamento di Salvini che dopo aver «consegnato il Paese alla sinistra», ha provato a far rinascere il governo giallo-verde: «un atteggiamento su cui gli elettori del centrodestra devono riflettere».

 

Ma il livello di distanza tra i partiti si misura ancora di più in Umbria, la prima delle Regioni che sarà chiamata al voto. La Lega, di fatto, sta imponendo agli alleati la senatrice Donatella Tesei, provocando non pochi distinguo all’interno di Forza Italia che si sente marginalizzata rispetto a Fi e Fdi. In questo contesto si è inserito “Cambiamo” di Giovanni Toti che ha manifestato il proprio sostegno al candidato leghista. Nonostante il Cavaliere avesse messo il suo veto sulla possibile partecipazione di Toti alla coalizione. La riedizione del centrodestra classico, insomma, è di difficilissima attuazione. La Lega in calo di consensi non vuole appannare ancora di più la propria immagine imbarcando di nuovo Silvio Berlusconi. Ed allora per allargare la coalizione l’unica strada sarebbe quella di non rinunciare ai consensi di Fi, specie al Sud, ma senza il simbolo degli azzurri. Contenitori civici che potrebbero salvare capra e cavoli, ma che Silvio Berlusconi e i suoi sarebbero restii ad accettare.

E le parole di Berlusconi, dopo le consultazione, contro i sovranismi sembrano aprire una nuova fase in cui anche il centrodestra sarà completamente da reinventare. Anche in Calabria dove Lega, Fdi e Forza Italia non si sono ancora mai incontrate ufficialmente per discutere di alleanze e candidature.

 

Riccardo Tripepi

 

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