Eletto nelle liste a sostegno della candidatura di Antonello Talerico, il consigliere comunale Raffaele Serò ha però deciso di non seguire l’esponente di Forza Italia verso i banchi dell’opposizione. Transitato nel gruppo misto è oggi annoverato tra i “responsabili”, ovvero coloro su cui il sindaco Nicola Fiorita può contare – in termini numerici – al passaggio dei provvedimenti in aula. 

Anche lui è tra i destinatari dell’intemerata firmata Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, la nota con cui si annuncia l’esclusione dalle future candidature nelle liste del centrodestra per chi continuerà a sostenere l’amministrazione Fiorita. L’avvertimento a pochi giorni dal Consiglio comunale che dovrà approvare – tra gli altri provvedimenti – anche il bilancio di previsione.

Come legge questa minaccia?

«Non credo che fosse questo l’intento dei colleghi del centrodestra. Certo è una nota da valutare, non so di preciso in che termini vada intesa. Io parlo per me e per i consiglieri che vengono definiti “responsabili”. Io sono stato candidato ed eletto in una lista civica che ha poi appoggiato al ballottaggio l’attuale sindaco, per due anni e mezzo abbiamo lavorato con lui di comune intesa. Credo che la necessità oggi di voler tracciare un nuovo perimetro all’interno dell’aula consiliare nasca proprio da questo fatto; cioè che una parte di centrodestra moderato che in una prima fase ha appoggiato il sindaco, adesso non lo appoggia più. A sostenerlo oggi non ci sono solo i consiglieri eletti in quell’area civica ma anche altri eletti nelle liste del candidato a sindaco Valerio Donato. Ci avviciniamo ad un momento importante, la votazione del bilancio. Non si è riusciti ad arrivare alla mezzanotte del 24 febbraio sottoscrivendo il documento di 17 firme con cui si sarebbe potuto mandare a casa questa amministrazione e oggi si cerca di tracciare un perimetro. È certamente un dato politico, ma resta da vedere chi intenderà appoggiare il sindaco e chi non lo farà. In quel momento si traccerà il vero perimetro della politica cittadina».

Pensa che questa nota sia anche rivolta agli appartenenti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per evitare defezioni al momento del voto atteso domani?

«Non bisogna andare nemmeno troppo lontano. Basta verificare chi ha votato il bilancio, ad esempio, nel 2021 durante la consiliatura Abramo. Nel 2021: quattordici votanti e quattro o cinque del centrosinistra e nel 2022 erano diciotto tra cui pure quattro o cinque di centrosinistra. È bene ricordare che questa amministrazione nasce già come anatra zoppa, con dieci consiglieri di maggioranza e altri quattro che hanno appoggiato il sindaco durante il ballottaggio. I numeri sono sempre stati questi; poi c’è chi si astiene, chi vota contrario, chi per motivi personali non può essere presente in aula. I numeri sono questi e non si può fuggire». 

Lei, come gruppo dei responsabili, è tacciato di fare da stampella alla maggioranza ma c’è un problema anche all’interno del centrodestra dal momento che non si è riusciti a raggiungere il numero valido di consiglieri disposti a dimettersi?

«Sono tacciato di fare da stampella ma fino ad un certo punto. Io sin dal primo momento ho appoggiato questa amministrazione. Al passaggio nel gruppo misto ho detto pubblicamente che avrei sostenuto questa amministrazione nei provvedimenti che condivido ma nel momento in cui io per primo non avrei più condiviso l’azione politica di questo sindaco, sarei stato il primo a fare un passo indietro. E credo di poter parlare anche a nome di chi viene definito responsabile, o stampella del sindaco».

Voterà il bilancio?

«Sicuramente voterò il bilancio, se positivamente o negativamente lo vedremo il 27».