La storia si ripete. Dopo circa un mese dal loro arrivo in Calabria, il commissario della Sanità calabrese Saverio Cotticelli e il suo vice Thomas Schael sono ancora in  attesa di avere un loro ufficio.

Al momento i due stanno lavorando nelle stanze del dirigente generale del Dipartimento regionale della Salute Antonio Belcastro.


Una situazione che ricorda molto da vicino quanto avvenne all’epoca dell’insediamento di Massimo Scura, il precedente commissario, che dovette penare, e non poco, prima di essere collocato a palazzo Alemanni, non essendo stato trovato posto per lui alla Cittadella.


Un modo anche fisico, si disse allora, per dimostrare il disappunto del governatore Mario Oliverio per la nomina indigesta arrivata proprio dal suo partito. Anzi, a dirla tutta, è stato proprio il governo guidato da Matteo Renzi a modificare la norma e statuire l’incompatibilità tra la carica di presidente della giunta e quello di commissario della sanità.


Fu l’inizio di un lunghissimo scontro istituzionale, spesso arrivato anche nelle aule dei Tribunali, e che non è servito ad altro che a peggiorare i conti della sanità, abbassare ulteriormente la qualità dei servizi, far aumentare la migrazione sanitaria e rendere il commissariamento perfettamente inutile. Con responsabilità che Scura e Oliverio possono equamente dividersi, considerando anche gli scadenti risultati prodotti su tutto il territorio dai dirigenti nominati dal governatore.

Stavolta, tuttavia, il clima sembra essere leggermente migliore. I commissari hanno trovato la piena disponibilità del dirigente e continuano a sperare in un clima di collaborazione che possa segnare discontinuità con il recente passato.

Anche il delegato alla Sanità per la giunta Franco Pacenza minimizza quanto sta avvenendo alla Cittadella. «Non c’è nessuno scontro e nessun ostacolo al lavoro dei commissari – precisa – stiamo cercando soltanto la sistemazione migliore per loro». A quanto pare, infatti, nel gigantesco palazzo della Regione non ci sarebbe più spazio per uno spillo. «Gli spazi non ci sono – dice ancora Pacenza – e anche con il personale del dipartimento siamo in difficoltà, anche a causa di alcuni pensionamenti che sono avvenuti lo scorso 31 dicembre. Faremo di tutto comunque per garantire ai Commissari la sistemazione migliore».

Insomma non è dato sapere se il desiderio espresso da Cotticelli di voler rimanere all’interno della Cittadella potrà essere esaudito. La speranza è che non si stia nuovamente avviando uno scontro tra il governo regionale e l’Ufficio del Commissario che rappresenterebbe davvero una iattura per la Regione che già sta facendo i conti con le mille difficoltà di un governo regionale in crisi e mai tanto debole dopo l’inchiesta giudiziaria che ancora costringe Oliverio all’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore.

Riccardo Tripepi