La consigliera comunale di Catanzaro in una nota: «Dipendente di ruolo della giunta regionale, da vent’anni vive di politica saltellando tra una struttura speciale e l’altra»
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*di Manuela Costanzo
Chi mi conosce sa che nella mia vita extrapolitica lavoro in un pronto soccorso per cui se mi trovassi a raccontare che sto, come dice il noto detto goliardico, “sparando sulla Croce Rossa”, i più penserebbero all’incipit di una barzelletta.
Invece c’è qualcosa che fa ben più ridere e si tratta del congresso del Partito Democratico del quale a più riprese leggiamo ogni giorno euforici comunicati stampa e interviste sul rilancio e il rinnovamento di un Partito che, ad onor del vero, in Comune e in Provincia ci capita raramente di percepire.
È notizia di queste ore che il rinnovamento del Pd passi, per scelta dei suoi dirigenti, dall’ex magorniano ed ex renziano Enzo Bruno, sulla cui esperienza di Governo alla Provincia, costituita, per usare le parole del bravo vicepresidente Antonio Montuoro, da un “fallimentare modus operandi fatto prevalentemente da annunci e da continui selfie”, si sta cercando di mettere finalmente una toppa.
Si veda, in particolare, la questione Lamezia Europa, carrozzone per politici con bilancio in rosso, e quella della pluridecantata Associazione Crisea che vede proprio Bruno come Presidente e sulla quale si è chiesto di valutare urgentemente la permanenza della Provincia al suo interno a causa di paventabili “rischi di pregiudizi patrimoniali per l’Ente”.
Enzo Bruno, dipendente di ruolo della giunta regionale, da vent’anni vive di politica saltellando tra una struttura speciale e l’altra, tra le ultime quella del mio neo compagno di coalizione Scalzo nel 2015 e del capogruppo del PD Romeo, presso il quale è “collocato” fino al prossimo aprile, ma siamo certi che, come da anni a questa parte la proroga dell’incarico non tarderà ad arrivare.
Alle ultime elezioni comunali di Catanzaro (per Bruno: la città dove parcheggiava con il suo suv per entrare a Palazzo di Vetro) la coalizione di centrodestra ha fatto eleggere donne e giovani costantemente impegnati che hanno acquisito ruoli importanti all’interno dei tasselli istituzionali del Comune, mentre per i mali del PD la medicina somministrata in realtà è olio di ricino. Il tutto è molto divertente e fa più ridere di un cinepanettone.
*Consigliera comunale di Catanzaro - Forza Italia