L’allarme lanciato dapprima da Sergio Abramo e poi ripreso poi dal consigliere regionale Mimmo Tallini di un presunto scippo di a danno di Catanzaro e del suo ospedale da parte della Giunta regionale a favore dell’ospedale Annunziata di Cosenza, circostanza subito smentita sia dal presidente Oliverio che dal commissario Scura,  ha successivamente scatenato una serie di prese di posizione nella città capoluogo. Il consigliere comunale Sergio Costanzo, infatti, aveva  accusato   Tallini di fare facile populismo. Immediata la risposta del consigliere regionale di centro destra, il quale, aveva accusato Costanzo di essere un “pentito del centro-destra con credibilità pari allo zero”.  La contro replica di Costanzo non si è fatta attendere ed è andato giù duro: “Ancora una volta agli attenti lettori catanzaresi non sarà sfuggita la nota ricca di perle di saggezza del  più “grande” statista del Capoluogo che cerca sempre di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nel proprio occhio. Visto però l’alto spessore politico della nota, i catanzaresi hanno di fatto trovato risposta nella domanda che si pongono da decenni tipo: come mai la Calabria è diventata l’ultima regione d’Italia e come mai Catanzaro è diventata da capoluogo all’ultima città della regione' Però la nota merita alcune riflessioni ed alcune domande. Caro onorevole Lei si è pentito di aver “tradito” il centrodestra e Michele Traversa nelle elezioni provinciali del 2004 (dopo aver rivestito il ruolo di assessore provinciale del centrodestra) presentando una lista con il centrosinistra a favore del prof. Torchia' Si è pentito dopo essere stato candidato e bocciato nel centrodestra e a fianco di Chiaravalloti, di essersi candidato nel centrosinistra a fianco di Loiero (canale Mastella) per poi ritornare nel centrodestra con Scopelliti (canale Galati)' Si è pentito dopo che aveva contributo a farla eleggere Assessore regionale di aver abbandonato Pino Galati' Si è pentito di aver “tradito” il centrodestra e Mario Tassone nelle elezioni comunali del 2006 facendo una lista con esponenti autorevoli del centrosinistra' Si è pentito di essere stato il protagonista della trasmissione nazionale “Pane e politica” dove è stata data un’immagine pessima della Città capoluogo' Si è pentito di essere stato “indagato protagonista” di tutte le azioni giudiziarie riguardanti il governo regionale Scopelliti ed il governo comunale guidato da Abramo ( Firme false, Catanzaropoli, Multopoli ) dove i vigili urbani sono solo vittime di un sistema politico marcio' Si è pentito a non aver difeso la sanità del Capoluogo dagli sperperi e dalle scelte “scellerate” del duo Scopelliti-Mancuso' Si è pentito di aver fatto votare alle europee gente come Barbara Matera o Patriciello che una volta eletti non si sono visti in città ma solo per sporadiche visite e per motivi personali' Si è pentito ad aver impedito la candidatura di Wanda Ferro a sindaco di Catanzaro per il sol fatto (in quel momento storico) di esserle da ostacolo' Si è pentito delle dimissioni di Michele Traversa dal ruolo di sindaco di Catanzaro' Si è pentito di aver fatto eleggere il Presidente del consiglio di Catanzaro con un voto “dubbio”' Si è pentito, dopo decenni di amicizia e aver fatto una lista insieme pro Abramo, di aver disconosciuto l’ex assessore Massimo Lomonaco caduto in disgrazia (politica)' Si è pentito ad aver pregato Franco Leone  di candidarsi (tra l’altro determinante per la vittoria di Abramo) e dopo le prime vicende disconoscerlo ' Si è pentito di non aver dato mai risposta al consigliere Leone sulla questione delle tessere di Forza Italia' Si è pentito di aver avvallato la scelta di Abramo di azzerare la giunta dopo Catanzaropoli al sol fine di indebolire il gruppo Catanzaro da vivere, in maggioranza al Comune, e il loro futuro candidato alle regionali, Baldo Esposito' Si è pentito di aver rinnegato in tv ed a mezzo stampa l’assessore Merante in quota a Forza Italia e ora ritornato in giunta per un mero calcolo elettorale' Si è pentito di tenere ostaggio il sindaco Abramo e l’intera maggioranza determinando tutte le scelte, tipo gli assessori, che sono stati d’aiuto nella campagna elettorale e mettere il veto su altri' Si è pentito ad aver costretto il candidato alla presidenza della regione del centrodestra, il sindaco, la giunta, i consiglieri, i dirigenti i dipendenti regionali, comunali e le compartecipate del Comune e tanto altro a farle la campagna elettorale regionale' Si è pentito ad aver messo il veto su Franco Longo che pure era stato determinante con una propria lista all’elezione di Abramo, o al ritorno in giunta  di Giampaolo Mungo  o infine alla nomina a vicesindaco del dott. Margiotta in quota Catanzaro da vivere' Si è pentito di aver insieme al sindaco Abramo indebolito la lista maggioritaria al comune Catanzaro da vivere per isolare il capogruppo Marco Polimeni' Si è pentito dopo che per mesi ha spaccato la maggioranza sul PSC, di aver votato ( quando si era dichiaratamente detto contrario) l’emendamento su Germaneto' Si è pentito dopo aver litigato con Abramo per metterlo in difficoltà insieme al resto della maggioranza ad imporre attraverso il suo Presidente del consiglio la convocazione del consiglio solo in prima seduta' Si è pentito di aver tradito il centrodestra “boicottando” il collega Tommaso Brutto e di fatto regalando la vittoria al centrosinistra per il sol fatto di essere vicino all’onorevole Pino Galati' Si è pentito degli atti portati avanti contro il partito che le sono costate l’espulsione dal gruppo consiliare regionale (ma di fatto dal partito) di Forza Italia' Si è pentito di rivestire da decenni il ruolo di consigliere regionale e comunale e come direbbe, si un grande statista, a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. Per concludere caro Onorevole se devo pentirmi di qualcosa è solo quella di aver frequentato per qualche anno il CAPO DEI PENTITI nonché UTILE IDIOTA dei propri interessi… Le ricordo, inoltre, forse la cosa che ancora non ha digerito è che il sottoscritto supportato solo da qualche buon “Samaritano” nella sola città di Catanzaro ha portato al presidente Oliverio 3500 preferenze con altre 500 annullate. Un risultato che mi legittima a interloquire con il Governatore e a difenderlo da strumentali demagogiche e populiste azioni mirate solo a distruggere e non a costruire, portate avanti da qualche soggetto ormai in balia delle onde e vittima della propria arroganza! Non bastano qualche centinaio di voti per avere la stima dei propri concittadini e quella è la vittoria più grande! E come direbbe il grande Totò: caro Onorevole …“ma mi faccia il piacere…..”.